BIANCO COME IL LATTE, ROSSO COME IL SANGUE Anish Kapoor: il cuore pulsante dell’universo

 

thumbnail_anish-kapoor%2c-mai-natoDal 17 dicembre al 17 aprile 2017, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma ospita la mostra Anish Kapoor, a cura di Mario Codognato, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, col patrocinio della Ambasciata Britannica di Roma. Principale sponsor dell’iniziativa è BNL Gruppo BNP Paribas

Anish Kapoor, architetto e scultore, nato a Bombay (1954) da padre indiano e da madre ebrea irachena, si trasferisce all’inizio degli anni ’70, in Inghilterra, dove intraprende gli studi artistici sotto la guida di Paul Neàgu. Già nelle prime installazioni, ispirate alle macchine celibi di Marcel Duchamp, ad alcuni esiti dell’arte povera e al lavoro di Joseph Beuys, manifesta un forte interesse per l’aspetto sensuale e bi-sessuale della vita, il rito, il mutamento della materia viva, attraversata dal soffio divino e modellata dalla immaginazione umana – tematiche che resteranno centrali in tutta la sua produzione. Nel 1981, dopo aver compiuto un viaggio in India (1979) e avere riscoperto così la ricchezza della propria identità divisa fra Oriente e Occidente, espone per la prima volta le proprie opere a Londra, città dove ancora risiede e lavora. In quarant’anni di attività, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il “Premio Duemila” (XLIV Biennale di Venezia, 1990), il “Turner Prize” (1991), il “Praemium Imperiale” (2011) e il “Knight Bachelor” (2013), e numerosissime commissioni private e pubbliche: le più recenti e note sono il Cloud Gate (Chicago, Millenium Park, 2004) e l’ArcelorMittal Orbit (Londra, Queen Elizabeth Olympic Park, 2012).

Le trenta opere in mostra, in gran parte rilievi e monumentali complessi scultorei eseguiti in silicone, tela e colori, risalgono agli ultimi anni. Essi rinnovano il tradizionale tema plastico-pittorico dei visceri umani quale immagine particolare di processi biologici ed energetici che riguardano l’intero universo. La materia, concreta manifestazione dell’esistenza, è seguita o, meglio, inseguita da Kapoor nella sua metamorfica fuga dentro e fuori le forme, attraverso fessure che la bruciano e la scavano come ferite, mostrandone la complessa ma labile struttura.

A mantenere in essa compattezza e continuità è il flusso sanguigno, filo conduttore della rassegna, come confermano, in maniera più o meno allusiva, alcuni titoli: Scorticato (2016), Materia interiore (2012), Muscolare (2016), Dissezione (2012). Con il suo linguaggio naturalmente informale, diretto e straordinariamente suggestivo, l’artista riconduce ogni espressione riconoscibile della vita all’indistinto caos primordiale, la cui ritmica vibrazione attrae e respinge nel contempo lo spettatore. In perfetto equilibrio fra il dono del Primo latte (2015) e il sacrificio del Gethsemane (2013), l’arte di Anish Kapoor si offre come mezzo di incontro e confronto fra “opposti”: maschile e femminile (Gettato tra lui e lei, 2010), luce e buio (Ombra di scatola in negativo, 2005), concavo e convesso (Angolo che scompare in se stesso, 2015), vita e morte (Mai nato, 2016), e mostra così l’inarrestabile lotta fra la materia e lo spirito.

Anish Kapoor

(17 dicembre 2016 – 17 aprile 2017)

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma

Via Nizza 138, Roma

Martedì – Domenica 10.30 – 19.30

Lunedì chiuso

www.museomacro.org

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares