BRANDI E IL CENTENARIO DI BURRI La collezione Brandi in mostra a Siena

Il 2015 si è appena concluso, ma i festeggiamenti per il centenario dalla nascita di Alberto Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza, 1995) sono ancora in corso. A Siena presso la sala San Galgano del Complesso museale di Santa Maria della Scala, è stata allestita la mostra Burri e Brandi: un’amicizia informale, che, inaugurata il 21 novembre 2015 resterà aperta fino al 31 gennaio 2016. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Siena, dal Polo Museale della Regione Toscana e dalla Soprintendenza per le Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, in collaborazione col Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena.

Già dal titolo si intuisce il carattere contestuale, piuttosto che monografico, di una mostra che esibisce la piccola ma preziosa collezione di Cesare Brandi (Siena, 1906 – 1988), comprendente, oltre a quelle di Burri, opere di altri importanti artisti del Novecento. Fra i quali s’incontra Filippo de Pisis, le cui Due mele (1934) risalgono al periodo immediatamente successivo alla pubblicazione de Il pittore Filippo de Pisis (1932), il primo saggio critico di Brandi. Seguono il Paesaggio (1938) di Renato Guttuso e due sculture in bronzo: Cardinale seduto (1939) di Giacomo Manzù e Testa di giovane (1940) di Umberto Mastroianni. La Bottiglia con brocche (1957) di Giorgio Morandi testimonia del lungo sodalizio con il celebre pittore e incisore bolognese, confermato anche da un fitto scambio epistolare, quasi trentennale, e dai vari saggi. Compaiono poi altri nomi di rilievo: Antonio Donghi, Antoni Tàpies, Sergio Romiti e Afro Basaldella, sul lavoro del quale Brandi si concentrò nel 1973 per un importante studio. Completano il percorso tre dipinti di Piero Sadun – Vaso con fiori, Gatto e Composizione astratta – e due di Toti Scialoja – Cour de Rohan e Natura morta con ombre.

È possibile, così, ripercorrere lo sviluppo del gusto e del pensiero di Brandi, segnato nell’ultima fase dal confronto con Burri. Di quest’ultimo la Sala San Galgano ospita soltanto una Combustione del 1960 e un Cretto bianco del 1977, ma il biglietto include una visita guidata alla Villa Brandi di Vignano, dove sono conservate altre due opere, Cippo bianco-nero del ’72 e Cellotex del 1981. Qui è inoltre affidata a due video la sintesi dell’intero itinerario espositivo. In uno, lo stesso Brandi chiarisce le ragioni del lascito della Villa e della collezione alla città di Siena, nell’altro, il suo erede, Vittorio Brandi Rubiu, in un’intervista con l’Assessore alla cultura del Comune di Siena, Massimo Vedovelli, parla del rapporto complesso con Burri.

Il primo approccio infatti non era stato idilliaco. Presso la galleria La Salita di Roma, nel 1957, Brandi si era scagliato con violenza contro gli artisti in mostra: Ennio Morlotti, Emilio Vedova e, appunto, Alberto Burri (il meno pittore in senso tecnico, che, pur negando la pittura, puntava alla sua riaffermazione per mezzo della materia). Nel giro di pochissimi anni, tuttavia, il giudizio nei confronti dell’artista umbro era mutato radicalmente, fino alla stesura, nel ’63, di un noto saggio. Forse Burri, senza il contributo di Morandi, che ne teneva in grande considerazione l’originale ricerca, avrebbe impiegato più tempo per conquistare il favore di un critico esigente com’era Cesare Brandi. Si tenga presente, però, che intelligenza è anche e soprattutto sinonimo di apertura, elasticità, continua mobilità di pensiero. Un uomo intelligente ha il coraggio di lottare e rischiare per ciò in cui crede, ma non meno umiltà nell’ammettere gli errori, perché ha chiaro che, anche nel proprio io, “chi disprezza compra”.

Box informazioni:

Burri e Brandi: un’amicizia informale

(21 novembre 2015 – 31 gennaio 2016)

 

Complesso Museale Santa Maria della Scala

Piazza Duomo 2, 53100, Siena

 

Lun – Mer – Gio – Ven               10.30 – 16.30

Sab – Dom e festivi                    10.30 – 18.30

Martedì chiuso

Burri e Brandi mostrawww.santamariadellascala.com

Giada Sbriccoli

 

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