Buon compleanno Europa!

 

Ricordo l’orgoglio con cui mi accinsi per la prima volta all’urna elettorale. Mi alzai prestissimo e mi preparai come per andare ad una cerimonia. Percorsi lesta, con mia madre, la discesa che ci avrebbe portato alla mia vecchia scuola, seggio elettorale, discorrendo sulla rivoluzione che quell’atto rappresentasse. Finora avevo assistito in muto accompagno il rito della scelta politica, talvolta in file interminabili, scheda in mano, compiti e ordinati, consapevoli della solennità del proprio dovere…

Ero cresciuta in una famiglia ove l’impegno sociale era vita, la guerra era stata vissuta e non solo letta sulle pagine di un libro, la democrazia apriva una nuova era e la libertà di voto, a suffragio finalmente universale, un valore da difendere. Il vivace dibattito politico animava le riunioni con parenti e amici, leale confronto tra opinioni differenti, la tribuna politica un appuntamento che sapeva di solennità, quando nei partiti l’ideale era immanente all’azione, i politici erano statisti ed il rispetto per le Istituzioni era diffuso. Era la seconda volta che si votava per il Parlamento europeo, fui felice per quel battesimo dal sapore ultranazionale. Lo stupore per mia madre, nata nel ventennio, di vedere finalmente realizzati i sogni di un continente senza confini, dogane e passaporti: libera circolazione di merci e di persone, ma, soprattutto, idee…Nel 1984 la fiducia e le speranze erano affidate a quella scheda, negli anni successivi qualcosa non ha funzionato se del Manifesto di Ventotene poca parte si è realizzato, ma oggi, a 60 anni dal Trattato di Roma, 70 anni di pace in questo continente, voglio ricordare lo stesso entusiasmo con cui mi recai al seggio, in una giornata di sole: buon compleanno Europa!

 

Sabrina Cicin

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