Dal 16 luglio al 4 settembre, il Palazzo del Liceo Saracco di Acqui Terme ospita DALÍ. Materie dialoganti, una mostra curata dall’architetto Adolfo Francesco Carozzi e sostenuta da Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Egea Commerciale, Studio De Angelis, Notari srl e dalle cantine Cuvage, che presenta la molteplice e spesso contraddittoria personalità di Salvador Dalí (Figueres, 1904 – 1989), il quale, avendo molto da dire, si è espresso in tutti in linguaggi possibili.
Coerenti nello stile, le settanta opere esposte si differenziano per tecnica e materiali. Esse appartengono alla Collezione The Dalí Universe e, seppure sono meno note rispetto alla produzione pittorica maggiore dell’artista, rendono comunque giustizia al suo eclettismo istrionico e sconfinato, e alla sua camaleontica creatività, testimoniando la perpetua metamorfosi del suo Io-Narciso. Un Narciso che fece del Surrealismo uno stile di vita, prima ancora che d’arte, tanto da dichiarare: «Je suis le Surréalisme». Addirittura pare fosse lo stesso Dalí a suggerire a Beniamino Levi, Presidente della Stratton Institute (l’ente no-profit promotore e gestore di The Dalí Universe), l’organizzazione di mostre dedicate al proprio lavoro.
La rassegna si giova inoltre di fotografie, illustrazioni di opere letterarie, interpretate in chiave surrealista, come La Sedia Leda (in ottone), ma anche di gioielli, oggetti d’oro (tra cui Sole Glorioso, Serpente Magico, e Fiore Daliniano) e di vetro (La Triomphale e La Guitare), realizzati in collaborazione con la fabbrica francese Daum Cristallerie. Protagoniste assolute dell’evento sono cinque grandi sculture in bronzo, traduzioni di alcune delle più celebri e ricorrenti figure simboliche dei dipinti di Dalì: l’Elefante spaziale, la Persistenza della memoria, la Donna del Tempo, San Giorgio e il Drago e la Venere Giraffa. E il loro travolgente impatto visivo risulta enfatizzato dall’atmosfera sospesa dell’allestimento, che, permettendo alle forme di liberarsi dal tempo e dallo spazio, ne riconsegna la sostanza all’eternità del cosmo.
A coronamento del “sogno” e del dialogo di Dalì con tutti i materiali possibili, proprio di fronte al Palazzo Saracco, è esposta la monumentale scultura Profilo del Tempo (alta circa 4,5 m): su un albero spoglio, un enorme orologio si scioglie, non tanto per ricordare la incombenza della morte e dell’oblio, quanto per augurare lunga vita alla memoria del suo autore.
Box informazioni:
DALÍ. Materie dialoganti
(16 luglio – 4 settembre 2016)
Palazzo Liceo Saracco
Corso Bagni 1, Acqui Terme (AL)
Tutti i giorni: 10.00 – 13.00 / 16.30 – 22.30
www.comuneacqui.com
Giada Sbriccoli