E’ il 28 novembre 2016 quando la squadra Chapecoense che si stava preparando a giocare la finale della Copa Sudamericana contro i colombiani dell’Atletico Nacional, è stata coinvolta in un disastro aereo nei pressi della città colombiana di Medellin.
Il Volo La Mia Airlines 2933 precipita provocando la morte di 71 persone (48 tra giocatori e tecnici della squadra di Chapecoense) a bordo su un totale di 77 tra passeggeri e membri dell’equipaggio. L’aereo precipitato in Colombia ha cancellato quasi tutta la rosa della squadra Chapeco; una squadra capace di scrivere una tra le pagine più incredibili del calcio sudamericano e internazionale. La storia della Chapecoense inizia dalla quarta serie (i dilettanti italiani) nel 2009 con le vittorie di alcuni tornei statali ma dopo aver passato diversi anni nelle serie minori arrivano finalmente anche le promozioni di categoria che lo portano nel 2014 alla Serie A. Nel 2015 la Chapecoense chiuse al quattordicesimo posto spingendosi fino ai quarti di finale della Sudamericana e nel 2016 passo dopo passo ottengono la finale del 30 novembre. Ma il sogno della finale la Chapecoense non lo esaudirà mai come avrebbe voluto; anche se tutti sono stati concordi fin da subito nel chiedere l’assegnazione di diritto e soprattutto per merito sportivo della Copa Sudamericana 2016. Un premio che non appartiene solamente alla squadra che non c’è più ma anche a quelli che sono rimasti e che in qualche modo restano per ricostruire e ripartire da zero una nuova squadra che onora quelli che in quella finale ci hanno creduto lottando per conquistarla. Una storia che ha comunque avuto il suo giusto finale ottenendo per merito la sua coppa. Nessuno scorderà mai come una piccola squadra abbia iniziato a credere e ad arrivare ad un passo dalla gloria.
Noemi Deroma