“El Greco in Italia, metamorfosi di un genio” in mostra a Treviso dal 23 ottobre 2015 al 10 aprile 2016

A Ca’ dei Carraresi dal 23 ottobre un evento eccezionale ospiterà la mostra “El Greco in Italia, metamorfosi di un genio”.  Si tratterà di una esposizione storica che indaga, per la prima volta, la fase italiana di Domenikos Theotokopoulos un genio della pittura Cinquecentesca.EL GRECO 2

Il periodo preso in considerazione va dallo sbarco a Venezia del Maestro sino all’esperienza nella capitale. Esposti non meno di 25 capolavori dei 35 conosciuti.

A contorno ci saranno le opere di Tiziano e Tintoretto ,a anche di altri pittori della scuola cretese attivi in Italia.

Un viaggio nella storia del pittore che ci consentirà di scoprire il passaggio in cui, a contatto con i due italiani Tiziano e Tintoretto, El Greco compirà la sua metamorfosi da artigiano di pregio a pittore di talento.

Quasi un’avventura questa mostra poiché avventuroso fu il percorso che il pittore fece attraverso l’arte e la vita stessa. El Greco nasce  come pittore di icone bizantine e si trasformerà in pittore quasi manierista dopo aver assorbito la lezione di Tiziano e degli altri grandi veneti.

Professa la religione ortodossa, ma si convertirà la cattolicesimo, di cui diventerà un testimonial rigorosissimo, perfetto contro riformista. Ma lo stesso suo percorso di vita è con pochi eguali: dalla natìa Creta veneziana (Candia), il giovane Domènikos Theotokòpoulos approderà prima a Venezia e poi Roma, quindi la Spagna, con il vano assalto alla corte di Filippo II e l’esilio dorato a Toledo. Fedi, lingue, scuole pittoriche, alfabeti, corti, repubbliche, papato: un cittadino d’Europa ante litteram, intellettuale poliedrico e globale.

Anche il suo soprannome “El Greco” è evocativo poiché espressione italiana che richiama ad un tempo le sue origini geografiche e il forte legame con il nostro Paese. Egli fu riscoperto infatti nell’800 e divenne successivamente ispirazione della avanguardie del ‘900.

La mostra, curata da Kornice con la collaborazione di Art for Public e Fondazione Cassamarca, e ospitata presso la prestigiosa sede della Casa dei Carraresi, è imperniata proprio sul decennio italiano 1567 – 1576. Il curatore della mostra, Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, ricostruisce con molteplici spunti inediti il percorso dell’artista durante quel suo soggiorno consumato tra Venezia e Roma. La sua genialità sta nell’essere riuscito a fondere due culture contrapposte: quella greca ortodossa e quella rinascimentale cattolica romana senza negare nessuno dei due linguaggi anzi, facendone uno stile unico e personale. Segnale questo di un sentimento di profonda appartenenza alle culture che lo influenzarono. È questo che fa de El Greco l’artista eminentemente visionario che sconvolse Manet, Cezanne e Picasso.

La mostra vedrà l’esposizione di alcune tra le opere tra le più importanti dell’artista, grazie alla significativa adesione di grandi istituzioni museali internazionali e di celebri collezioni particolari. Il percorso espositivo, giocato non solo sui confronti con i maestri prediletti da El Greco, ma anche con artisti contemporanei di tradizione bizantina, e arricchito da ulteriori suggestioni visive di svariata natura (documenti d’archivio, libri, materiali cartografici, incisioni, calchi), è stato ideato per guidare i visitatori alla scoperta di un grande artista senza cedere alle lusinghe di tecnicismi accademici. L’alto valore scientifico si accompagna così a un percorso didascalico volto a rendere accessibile a tutti la cultura e l’arte di un maestro complesso e misterioso.
Tra le opere esposte compaiono due quadri per la prima volta in mostra in Italia: la “Santa Maddalena Penitente”, del Museo di Belle Arti di Budapest, uno dei massimi capolavori dipinti da El Greco che ritrae Venezia sullo sfondo, e la “Sacra Famiglia”, attualmente di collezione privata, opera di provenienza regale dalla storia che assomiglia a un romanzo.

“Mai è stata presentata in Italia una mostra di questa ricchezza”, assicura Puppi. “Nel 1983 ci fu la mostra di Pallucchini a Palazzo Ducale, da Tiziano e a El Greco, poi quella di Roma del 2003. Qui viene esplorato tutto il periodo italiano, in maniera esaustiva, la fase cruciale per la sua “esplosione” artistica per quello che era un grande artigiano”.

Anche noi crediamo che questo sia un evento diverso e davvero speciale. Inoltre ci piace sottolineare che è stato pensato per ogni tipo di visitatore, anche per il pubblico più piccolo.

Le visite guidate e i laboratori organizzati insieme allo staff di Ca’ dei Carraresi permetteranno agli studenti di partecipare attivamente, cimentandosi in prima persona per trasferire nella pratica i contenuti appresi, con l’obiettivo di creare uno scambio dinamico con l’arte stessa.

Il percorso di questo straordinario pittore è affascinante e merita attenzione soprattutto perché la sua fama universale è una conquista postuma. Negli anni in cui visse ed operò, El Greco non conobbe successo, come spesso accade ai geni. Aveva un carattere infiammabile ed altezzoso e per questo poco conciliante. Criticò pubblicamente lo stesso Michelangelo inimicandosi la corte pontificia e quando approdò a Toledo cercò di ingraziarsi i canoni della Cattedrale e il re Filippo II di Spagna. Era questo il suo sogno forse, diventare pittore del re. Tuttavia il desiderio e l’opportunità di raggiungere questo traguardo finirono all’indomani delle sue realizzazione, troppo sofisticate per poter essere comprese appieno in quel tempo. Egli non si piegò alla volontà dei suoi committenti e rimase fedele al suo stile e al suo modo complesso di dipingere.

Dopo la morte l’oblio lo accolse sino all’800 quando la usa genialità ed originalità fu riscoperta per diventare il modello ed il padre della più grande arte contemporanea.

E’ questa la sua magia e la sua grandezza, questa di certo la sua eternità che fa di noi i suoi “discepoli”.

 

Box info:

Mostra: “El Greco in Italia, metamorfosi di un genio”

Casa dei Carraresi

Via Palestro, 33/35
31100 Treviso
Tel: 0422 513150

E-mail: casadeicarraresi@fondazionecassamarca.it

Grazia Manna

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