Elfi e fate sul palcoscenico del Globe Theatre

L’appuntamento annuale del Globe Theatre, il teatro shakespeariano sorto a Roma nel verde di villa Borghese e affidato alla direzione artistica di Gigi Proietti, si conclude con la messinscena di Sogno di una notte di mezza estate, traduzione di Simonetta Traversetti, regia di Riccardo Cavallo. La stagione 2010, iniziata l’otto luglio con I due gentiluomini di Verona, ha lasciato da parte le grandi tragedie di potere e di corte, privilegiando le commedie; queste, se da una parte sono all’insegna della leggerezza, addirittura del comico, come La bisbetica domata, del gioco della parola, come Molto rumore per nulla, del sogno, lasciano affiorare un fondo di pensosità, di riflessione sull’amore e sull’amicizia, nonché sul rapporto uomo natura. Del resto, il Globe, il teatro di William Shakespeare, era un palcoscenico metafora del mondo, del quale metteva in scena tutti gli aspetti e le sfaccettature. Anche nel Sogno di una notte di mezza estate convivono il reale dell’amore e del potere, vivo nel rapporto tra Teseo (Nicola D’Eramo) e Ippolita (Alessandra Korompay) e in quello tra Ermia (Valentina Marziali) e Lisandro (Daniele Grassetti), e l’onirico del mondo delle fate, della loro regina Titania (Claudia Balboni) in dissidio con Oberon, re degli elfi (Carlo Ragone), due mondi agitati e sconvolti dalle magie di Puck (Fabio Grossi). In tutto questo s’inserisce la metateatralità degli artigiani impegnati nelle prove della messinscena di Piramo e Tisbe: reale, onirico e teatrale non sono separati, ma in osmosi, pur se caratterizzati ciascuno da un proprio livello linguistico.
Nel Sogno di Riccardo Cavallo sono stati inseriti, direi con prepotenza, la musica e il canto; arie troppo riconoscibili, come Casta diva, non aiutano a creare l’atmosfera. Se la scenografia (le scene sono di Silvia Caringi e Omar Toni, i costumi di Manola Romagnoli), aiutata anche dalla struttura lignea e antica del teatro, ha una sua suggestione, quello che risulta carente in questa messinscena è proprio l’atmosfera che, privilegiando, anche attraverso la recitazione, il realismo, il comico, i toni alti, non sottolinea abbastanza la magia, il sogno e, perché no?, la sottile vena malinconica di questo testo.
Lo spettacolo rimarrà in scena fino a domenica 19 settembre.
Per maggiori informazioni, anche relative ai biglietti e alla Globe Card, valida per le stagioni 2010 e 2011, consulta il sito www.globetheatreroma.com.

 Mirella Saulini

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