Dietro ai personaggi pubblici, a volte, si celano dei meravigliosi esseri umani. Dietro ad attrici bellissime e intense, spesso si possono trovare donne dall’umanità profonda e sincera. Dietro Elisabetta Pellini, c’è una donna splendida, altruista e affabile. La sua passione per lo spettacolo inizia da piccola, quando sogna di diventare una ballerina; esordisce però in televisione e, nel 1995, partecipa al concorso di Miss Buona Domenica vincendolo mentre, l’anno seguente, è presente nelle televendite all’interno della trasmissione Mai dire gol. Presenta, negli anni successivi, il Tg Rosa (su Europa 7) e poi Tira e Molla (su Canale 5). Recita in alcuni spot pubblicitari d’autore, come quello della Carte d’Or di Ferzan Ozpetek e quello della Nestea con la regia di Alessandro D’Alatri. In televisione lavora nelle serie Un medico in famiglia e Distretto di polizia 7. Tanti, inoltre, i film interpretati, tra cui Cucciolo di Neri Parenti, Denti di Gabriele Salvatores e Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek. A dimostrazione delle sue immense doti umane, ha collaborato con la professoressa Granati al progetto Un gesto di cuore, per sensibilizzare la gente sul tema della donazione di sangue, tema fondamentale in una società opulenta, secondo l’esimia dottoressa. Elisabetta considera questa iniziativa importantissima e seria e le ha fatto un immenso piacere prendervi parte. Con una sola donazione è possibile salvare tre vite. Passando poi ad argomenti più leggeri, ha aperto il suo pensiero sul lavoro di attore, che lei considera il più bello del mondo. Un lavoro totalizzante, che consente all’interprete di vivere tante vite diverse, in ogni epoca, assumendo identità differenti e complesse, affrontando importanti sfide personali, prove continue in attesa di una risposta che spesso nemmeno arriva. Un vero attore, secondo Elisabetta, deve continuamente crescere, studiando sé stesso e gli altri, mettendosi in discussione e amando appassionatamente il proprio mestiere. Sono quattro, a suo parere i requisiti fondamentali del suo lavoro: talento, fortuna, carisma e professionalità. La bellezza è un elemento accessorio, la cui presenza aiuta ma non è indispensabile. Almeno non quanto l’umiltà e il rispetto umano e professionale dei colleghi. Il suo pensiero è che, dal momento dell’”Azione!” non ci sia tanta differenza, nella mente dell’attore, tra il recitare per il cinema o per la televisione. La differenza sta, semmai, nei tempi di realizzazione, che nella fiction sono molto più ristretti e richiedono perciò una maggiore concentrazione, in quanto l’interprete ha meno possibilità di ripetere una scena e di esprimere il meglio di sé. In una serie televisiva si girano anche 12 o 13 scene in una giornata, nel cinema questo è impensabile anzi, spesso tutto viene curato con maggiore attenzione a partire dall’aspetto narrativo e scenico. A teatro, infine, le differenze stanno nel modo di “portare” la voce e di muoversi, con gesti spesso plateali e poco minimalisti. A volte, frequentando il cosiddetto mondo dello spettacolo si incontrano persone vere, umane e nobili. Elisabetta Pellini è una di esse.
Patrizio Pitzalis