Prima che le popolazioni latine si unissero a costituire un’unica civiltà oppure, secondo la leggenda, prima che Enea, fuggiasco da Troia, giungesse sulle sponde del Lazio e i suoi pronipoti gemelli fondassero Roma, c’erano gli Etruschi. Prima del grande impero, nato dalla lite fratricida tra Romolo e Remo, prima della nascita del più grande regno della storia, gli antichi Tirreni, come li chiamavano i Greci, avevano creato una civiltà straordinariamente evoluta. Uno dei più affascinanti misteri della storia e dell’archeologia circonda l’origine di questa popolazione, che alcuni vorrebbero proveniente dalla Lidia, in seguito ad una terribile carestia, guidata dal condottiero Tirreno, figlio del re Ati. I Romani li chiamavano Tusci, da una antico termine “mediterraneo” che aveva il significato di torri. A questo arcano popolo e alla sua straordinaria e affascinante civiltà è dedicata la mostra, in programma al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dal titolo Gli Etruschi e il Mediterraneo. La città di Cerveteri, curata da Françoise Gaultier e Laurent Haumesser, del Museo del Louvre – Dipartimento di Antichità greche, etrusche e romane. La novità principale di questo importante evento è l’ottica con cui tratta l’argomento, giacché non viene presentata una retrospettiva sulla cultura etrusca in generale, ma viene puntata l’attenzione su una singola città, Cerveteri, tra le più importanti dell’antichità, al centro dei rapporti tra le popolazioni del Mediterraneo. Nella lingua etrusca era detta Kaiseraie, i Greci la chiamavano Agylla e i Romani Caere e rappresentava la grandezza della civiltà etrusca e il suo ruolo fondamentale nel mondo antico e nel bacino del Mediterraneo per tutto il I millennio a.C. Dionigi di Alicarnasso la definì “la più prospera e popolata città dell’Etruria”. Sono più di 400 i reperti in esposizione, tra sculture di pietra e terracotta (urne, sarcofagi e decorazioni architettoniche), a cui si aggiungono vasi dipinti, vasellame in argento e bronzo, pezzi di oreficeria e lastre dipinte. Intorno al fondamentale nucleo di pezzi provenienti dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e dal Museo Nazionale Cerite, sono presentati i manufatti più rappresentativi provenienti dalle maggiori collezioni europee, tra cui quella del Museo Gregoriano Etrusco in Vaticano, del British Museum di Londra, della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen e dell’Antikensammlung di Berlino. Viene così idealmente ricostituita quell’unità di contesti antichi, dispersasi nell’Ottocento tra diverse istituzioni museali. Si possono così ammirare, per la prima volta nello stesso luogo e contemporaneamente, oggetti di incredibile interesse storico, come il corredo della più prestigiosa tomba “principesca” mai ritrovata, la Regolini Galassi, che sarà possibile “visitare” virtualmente con l’Etruscanning; le terrecotte architettoniche arcaiche da Berlino e Copenaghen provenienti dai santuari cittadini scavati nell’Ottocento; i meravigliosi gioielli provenienti da Villa Giulia; i depositi votivi del santuario di Pyrgi a sud; il carico di anfore proveniente dalla nave etrusca affondata a largo della coste francesi; il corredo della tomba delle “teste votive” di recente ritrovamento nella necropoli della Banditaccia. E poi, ci sono i meravigliosi pezzi provenienti dal Louvre, che nel 1861 acquistò la collezione campana e oggi possiede una delle raccolte ceretane più importanti del mondo, di cui fanno parte il famoso Sarcofago degli Sposi, qui esposto per la prima volta fuori di Parigi, oltre a molti manufatti presentati solo recentemente al pubblico o, addirittura, inediti. Una grande mostra, che presenta un affascinante scorcio della misteriosa civiltà etrusca, analizzata in un’ottica sorprendente e originale.
Box informazioni:
Gli Etruschi e il Mediterraneo. La città di Cerveteri
Palazzo delle Esposizioni – Via Nazionale, 194 Roma
dal 15 aprile al 20 luglio 2014
info: 06 39967500
www.palazzoesposizioni.it
Patrizio Pitzalis