Grande festa al Circo Massimo: dopo sei anni di lavoro apre al pubblico l’area archeologica

“Il popolo, due cose soltanto ansioso desidera, panem et circenses”. thumbnail_area-archeologica-circo-massimo-1

Questa è l’immagine lasciataci da Giovenale nelle Satire: il Circo Massimo all’epoca della grande Roma era il centro del mondo, molto più di un luogo di spettacoli e sport. Qui avvenivano incontri, si facevano affari o semplicemente si scommetteva: era una valvola di sfogo di fondamentale importanza per la metropoli dei Cesari. Finalmente dopo sei anni di lavoro, il 16 novembre alla stampa e il giorno successivo a tutti, l’area archeologica del circo più grande dell’antichità ha aperto al pubblico. Non c’è da meravigliarsi che l’evento abbia suscitato grande interesse: la sindaca di Roma Virginia Raggi, insieme all’assessore comunale alla Cultura Luca Bergamo e al sovrintendente capitolino ai Beni culturali Claudio Parisi Presicce, hanno presentato l’evento in un freddo, assolato e limpido mercoledì di novembre. Quei giorni in cui Roma e le sue vestigia suscitano ancora più fascino.

Il percorso aperto al pubblico si apre da Piazza di Porta Capena e mostra la cosiddetta “Curva Sud” dell’emiciclo: la porzione di spalti rimasti in piedi e accuratamente restaurati che abbraccia la medievale Torre della Moletta. Come spiegato da Presicce le gradinate e gli spazi adiacenti esplorati dagli archeologi, tra cui un tratto di basolato appartenente ad una strada esterna, con un abbeveratoio in travertino e i resti delle tabernae, “ci hanno raccontato la vita che si svolgeva intorno a questo monumento. Qui si affacciavano botteghe dove gli spettatori che si recavano a vedere gli spettacoli, avevano bisogno dei servizi, come oggi quando i tifosi vanno a seguire una partita di calcio”. Tra questi spazi che si aprivano sotto le arcate esterne del circo c’erano negozi di cibo, latrine, lupanari, lavanderie, cambia valute che indicano la presenza di scommettitori. Una curiosità sono le scritte sui muri: invettive contro gli avversari, esultanze per la propria squadra o semplicemente apprezzamenti per una donna conosciuta sulle gremite gradinate. Testimonianze genuine del popolo che viveva duemila anni fa nella capitale dell’impero, atmosfere che ci sono state tramandate dalla mano di Giovenale: “Oggi il circo contiene tutta Roma e dal fragore che mi percuote la testa presumo che vinceranno i verdi. Se perdessero vedresti tutta la città mesta e smarrita (…) Ma allo spettacolo vadano i giovani, a loro si addice far baccano, scommettere senza paura ed assediare una bella fanciulla”.m

Il Circo Massimo, con i suoi 600 metri di lunghezza e 140 di larghezza, era un luogo simbolo di Roma: qui si svolgevano corse di carri, cacce con animali esotici, esecuzioni, rappresentazioni teatrali oltre a riti religiosi e marce trionfali. In seguito, dopo l’ultima corsa sotto il re ostrogoto Totila nel 549 d.C., la struttura in decadenza è stata adattata a luogo di passaggio dell’acqua Mariana e ha ospitato coltivazioni agricole e mulini. Il primo cittadino di Roma ha festeggiato l’avvenimento: “È importante che un’area così preziosa venga restituita alla città. Dal 2009 era oggetto di scavi e di recupero e tutti noi, passando, ci chiedevamo: quando aprirà? Per questo essere qui oggi è un onore”. Inoltre la Raggi ha spiegato l’importanza di avvicinare i cittadini ai monumenti, anche grazie a prezzi agevoli: “Abbiamo votato ieri in giunta un prezzo politico per il biglietto. Ci sono prezzi per i residenti interi e ridotti, da 4 e 3 euro, e prezzi per i visitatori da 5 e 4 euro: abbiamo ritenuto fondamentale che il biglietto fosse accessibile”. A sottolineare ancora l’importanza di questo luogo i frammenti di marmo lunense che formavano l’Arco di Tito sono stati restaurati e riuniti nell’area di fronte alla Torre della Moletta.

Gli interventi permettono una nuova leggibilità del monumento: il visitatore accolto in una terrazza panoramica verrà guidato dai pannelli esplicativi all’interno delle gallerie (i senatori sedevano al piano terra e la plebe al piano superiore) e potrà camminare sul basolato riemerso all’esterno dell’emiciclo. I lavori di riqualificazione ambientale e di musealizzazione dell’area, sono stati condotti da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l’Ufficio Città Storica, con il contributo tecnico di Zetema Progetto Cultura e realizzati dall’Impresa Celletti Costruzioni Generali.

Fino all’11 dicembre dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 16 (ultimo ingresso ore 15); dal 12 dicembre il sabato e la domenica dalle 10 alle 16 (ultimo ingresso ore 15) e dal martedì al venerdì su prenotazione allo 060608.

Biglietti: intero non residenti € 5.00; Ridotto non residenti: € 4.00. Intero residenti: € 4.00; Ridotto residenti: € 3.00

Ingresso: Piazza di Porta Capena

Francesco Consiglio

Foto di Alessandra Ciniglio

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