“La collezione uomo N°21 è il complemento di uno stile che nasce pensato per la donna, ma che, in realtà, ha sempre attinto dal guardaroba maschile. Ho voluto fortemente che la prima collezione maschile del mio brand fosse presentata durante questa edizione di Pitti Uomo proprio perché penso che sia l’evento ideale, capace di rispecchiare a pieno quella che è la filosofia della collezione”: Alessandro Dell’Acqua, stilista napoletano anima del brand N°21, descrive così il lavoro presentato giovedì 9 gennaio nella Sala di Lettura della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, e cioè la prima collezione maschile del marchio fondato nel 2010. I codici di stile tipici delle creazioni di Dell’Acqua vengono rispettati anche nella declinazione per lui, riportati su capi dalle linee pulite rese molto contemporanee dai tessuti scelti: la duchesse di seta dei pantaloni alla caviglia, tipica dell’alta moda e assolutamente inusuale in un guardaroba maschile; il pizzo legato alla flanella; il tessuto tecnico di felpe con maxi logo e capospalla sportivi. Un guardaroba essenziale, quello proposto per l’autunno- inverno 2014/2015, come ha sottolineato lo stesso stilista, reso nuovo e contemporaneo da particolari insoliti come i calzini di lana decorati da ricami in jais nero, piccolo dettaglio che ha riscosso- come l’intera collezione- il consenso della stampa e dei buyer presenti nella splendida sala della Biblioteca. La presentazione di N°21 ha rappresentato lo Special Project della Fondazione Pitty Discovery nell’ambito dell’edizione appena conclusa di Pitti Uomo, che da diverse stagioni si impegna a costruire occasioni e opportunità per i creativi della moda, combinandola con altre esperienze artistiche ed estetiche. “Abbiamo accolto con entusiasmo la scelta di Alessandro Dell’Acqua di far debuttare a Pitti Uomo la collezione maschile di N°21” dichiara Lapo Cianchi, Segretario Generale della Fondazione Pitti Discovery “N°21 ha dato prova di un approccio molto reale e moderno al pret-a-porter, capace di mescolare alla creatività della visione una grande conoscenza della maglieria e del prodotto, la cui forte opzione estetica e culturale di partenza si incanala nel dialogo con il mercato”. La scelta della Biblioteca Nazionale, inoltre, una delle istituzioni culturali di maggior pregio e fama internazionale a Firenze, testimonia ancora una volta il profondo legame che le manifestazioni di Pitti hanno con la città e la sua storia, quest’anno consolidato anche dalla scelta della Fondazione Discovery di finanziare i lavori di restauro dei due lucernari della Rotonda Magliabechiana.
Claudia Proietti