Gucci e Banca CR Firenze insieme per le PMI

Nebbia e di Marco 1 “Siamo molto soddisfatti della collaborazione con Banca CR Firenze, che testimonia l’impegno di Gucci per il territorio e la ferma intenzione di continuare a investire nel tessuto produttivo italiano”: Patrizio di Marco, presidente e amministratore delegato di Gucci, commenta così l’accordo congiunto stipulato con Banca CR Firenze, banca di riferimento di Intesa Sanpaolo sul territorio toscano, per facilitare l’accesso al credito delle aziende che fanno parte della filiera prodotto finito del settore pelletteria del brand. L’iniziativa, che arriva in un momento di particolare difficoltà delle piccole e medie imprese italiane, coinvolge oltre 600 aziende attive sul territorio toscano, molte delle quali a gestione familiare e che lavorano per Gucci da generazioni, per un totale di oltre 6700 dipendenti tra fornitori diretti e sub-fornitori. “Con questo accordo intendiamo valorizzare quelle risorse e competenze straordinarie che rendono il distretto toscano della pelletteria un esempio di eccellenza italiana nel mondo e uno dei poli più importanti del sistema economico nazionale” ha proseguito Patrizio di Marco, che sottolinea come le competenze sul territorio toscano rappresentino da sempre una caratteristica peculiare del marchio e forniscano alle creazioni un indiscusso valore aggiunto riconosciuto a livello mondiale. Da anni, quindi, Gucci è impegnata in una campagna di valorizzazione di questa tradizione artigiana, e significativi esempi sono il patto di filiera per le buone pratiche e la sostenibilità economica della catena manifatturiera, siglato nel 2009 insieme Confindustria Firenze, Cna Firenze e diverse sigle sindacali, o la campagna stampa che vedeva come protagonisti artigiani e pellettieri al lavoro in raffinate foto d’archivio. L’accordo tra Gucci e Banca CR Firenze, il primo nel settore in Italia, rappresenta un passo importante nel sostegno e valorizzazione di un comparto fondamentale dell’economia italiana spesso ignorato dalla politica; inoltre, arriva proprio nel giorno in cui il discorso sulla necessità politica di considerare adeguatamente la moda italiana si inserisce nella campagna elettorale in corso, con la critica intervista rilasciata da Santo Versace, fondatore di Altagamma ed ex senatore Pdl, all’edizione italiana dell’Huffington Post.

 

Claudia Proietti

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