C’era un tempo in cui I barbieri non si occupavano solo di acconciature e rasature. Erano tempi oscuri, in cui la medicina poggiava ancora le sue basi su teorie di umori e equilibri degli stessi. Fino al tardo XVIII secolo i barbieri erano anche chirurghi ed eseguivano una serie di servizi fra cui: cura degli ascessi, estrazione di denti, trattamento delle ossa rotte e rimozione delle pulci. Tutti servizi che oggi sarebbe impossibile chiedere al vostro barbiere di fiducia. Una delle chiavi di volta del mestiere di erano i salassi. Ci sono molte ragioni per cui le persone si sottoponevano a questa pratica, in passato. Una delle principali teorie deriva dalla convinzione che il sangue fosse prodotto dal cibo. Quando una persona mangiava, si credeva che il cibo venisse digerito nello stomaco e poi venisse trasformato in sangue dal fegato. Occasionalmente una persona poteva produrre un eccesso di sangue, cosa che portava ad una serie di acciacchi come febbri, mal di testa e perfino attacchi apoplettici. Per quanto fosse ritenuta essenziale, la pratica del salasso non era ritenuta alla propria altezza da parte di molti medici i quali, ritenendola inferiore, demandavano l’arte del taglio ai barbieri. Questi ultimi la accolsero e portarono avanti con passione. I barbieri-chirurghi, come altri artigiani, erano a conoscenza della necessità di dover informare i viandanti e la popolazione della loro attività, e lo facevano in vari modi. Nella Londra medievale, i barbieri, esponevano nelle vetrine barattoli pieni del sangue estratto ai propri clienti; assicurandosi così che anche il più distratto dei passanti si sarebbe fermato e l’avrebbe notato. Era un modo neanche troppo sottile per ricordarti che potevi essere in ritardo con il tuo salasso periodico. Nel 1307 la popolazione londinese ne ebbe a sufficienza dei barattoli esposti pieni di sangue raggrumato e putrescente; così venne varata una legge che ne impedisse l’utilizzo a scopo pubblicitario. Come occuparsi dello smaltimento del sangue adesso? Semplice: una passeggiata fino al Tamigi ed il gioco è fatto. Non ostante il bando, i barbieri avevano comunque bisogno di farsi riconoscere, così idearono un nuovo metodo per farlo. Il bastone internazionale divenne così il simbolo del barbiere-chirurgo molto rapidamente, venendo universalmente associati alla loro attività. Il bastone internazionale ha origine dal bastoncino che i pazienti stringevano nelle mani per far gonfiare le vene, rendendo più agevole il compito di tagliarle. Una sfera di ottone in cima rappresentava simbolicamente la bacinella in cui veniva raccolto il sangue. Le strisce rosse e bianche rappresentano il sangue e le bende, che venivano lavate e lasciate asciugare su di un’asta fuori dal negozio. Le bende si attorcigliavano attorno al bastone con il vento, richiamando così il motivo a spirale che vediamo oggi. Nel 1540 passò uno statuto secondo cui barbieri e chirurghi dovessero distinguersi attraverso i colori dei loro bastoni. Così, da allora in poi, i barbieri usarono le strisce blu e bianche, mentre i chirurghi rosse a bianche. Oggi è facile imbattersi in insegne con tutti e tre i colori, ma si ritiene che sia una rielaborazione tutta americana che ha a che fare con i colori della propria bandiera. Anche se, ai giorni nostri, i tre colori rappresentano le bende con il bianco, il sangue venoso con il blu ed il sangue arterioso con il rosso.
Giampaolo Giudice