Al primo piano di un edificio in via del Corso 18 a Roma ha sede la casa-museo dove Goethe trascorse gli anni del suo soggiorno romano. Nelle stanze con i soffitti di fine Settecento che ci fanno immaginare il grande scrittore alla prese con i suoi studi e i suoi scritti ha luogo la mostra Isolde Ohlbaum. Foto 1975-2014, dal 21 marzo al 18 maggio. Settanta fotografie scattate dalla Ohlbaum raccontano uno spaccato di autori e di personaggi visti in un modo del tutto originale. La fotografa tedesca ritrae un insolito Umberto Eco, un intenso Roberto Saviano (in foto), un affascinante Werner Fassbinder e molti altri ancora, cogliendo nei loro volti tratti di irripetibile unicità. Scrittori e registi vengono ripresi dalla sua macchina fotografica in ambientazioni inconsuete, lontano dunque dagli stereotipi che vorrebbero i primi confinati dietro a scrivanie traboccanti di libri con dietro librerie piene di altri libri e i secondi puntualmente inchiodati dietro alla macchina da presa. Grazie al lavoro di fotografa amica degli artisti l’autrice ci consente di penetrare l’umanità di tanta della cosiddetta intelligentsia. Nella mostra alla casa di Goethe ci sono tanti ritratti di italiani e tedeschi, ma c’è anche un raffinato primo piano del padre della Pop Art, Andy Warhol. Un’altra parte dell’esposizione è dedicata al Premio Internazionale Petrarca per la Poesia. Questo prestigioso riconoscimento è stato creato dall’editore tedesco Hubert Buda. Secondo Michael Krüger fu assegnato per la prima volta nel 1975 “sull’accidentato e ventosissimo Monte Ventoux” in Provenza e andò a Rolf Dieter Brinkmann, morto due mesi prima in un incidente automobilistico a Londra. Isolde Ohlbaum instaura con i soggetti che fotografa un dialogo. Le immagini stesse sono il frutto delle conversazioni con loro. Da Monaco di Baviera (dove abita) a Berlino, Roma e in tanti altri luoghi quest’artistica cerca e ricerca i tratti di essenziale unicità e di caducità che rendono eterno quell’istante che è già trascorso. Nulla più della fotografia è in grado di cogliere la natura mutevole della realtà. In un’intervista a Stern del 2008 la Ohlbaum spiega quanto sia selettiva nello scegliere i volti da riprendere con la sua macchina. Le sarebbe piaciuto molto fotografare Gabriel Garcia Marquez, ma seppe dire di no perché c’era poco tempo. Ci tiene molto a sottolineare la differenza tra il suo lavoro e le immagini rubate dai paparazzi ai personaggi noti. Certamente lei non fotografa quelle persone che fanno parte della cerchia dei famosi pur non avendo particolari meriti. I volti sono quelli di scrittori, artisti, registi che attraverso le loro opere hanno dato un importante contributo all’umanità. Non le dispiacerebbe tuttavia fotografare persone comuni poiché – come sottolinea – le succede spesso di camminare per strada e di incontrare espressioni del viso estremamente interessanti.
Box Informazioni
Casa di Goethe
Via del Corso, 18
00186 – Roma
Tel: (+39) 06. 32 650 412
E-mail: info@casadigoethe.it
Indirizzo web: www.casadigoethe.it
È possibile visitare la Mostra Isolde Ohlbaum. Foto 1974-2004 dal 21 marzo al 18 maggio
Dal martedì alla domenica, ore 10-18 (la cassa chiude alle 17:30)