Si aprirà il prossimo 25 settembre ai Musei Civici Eremitani a Padova la mostra dedicata a Felice Casorati, uno dei maggiori esponenti della pittura moderna nel Novecento italiano, e agli anni della sua formazione tra Padova, Napoli e Verona. Il progetto propone uno sguardo particolare sul periodo giovanile dell’attività del pittore di origini piemontesi, vissuto tra il 1883 e il 1963, attraverso una ricca raccolta di grafiche, dipinti ed inediti artistici e documentari. Le opere in esposizione costituiscono un richiamo alla produzione artistica antecedente alla Biennale del 1907, alla cui partecipazione per la prima volta da protagonista si deve l’inizio del successo di Casorati. Dagli studi classici e l’iscrizione alla facoltà di giurisprudenza a Padova, alla primordiale passione per il pianoforte, coltivata fino all’esaurimento e poi sostituita dalla pittura: la mostra delinea un quadro evolutivo della formazione personale e artistica di Casorati, segnata dapprima dall’apprendistato presso il pittore padovano Giovanni Vianello negli anni 1902-1907. Artista già conosciuto all’epoca nel panorama pittorico nazionale, l’influenza tematica ed estetica del maestro si tradusse nell’acquisizione da parte del giovane Casorati di nozioni tecniche, pittoriche e calcografiche che aprivano al rinnovamento del naturalismo ottocentesco a quei tempi ancora in voga. Le pennellate corte e decise, il colore giallo centrale, il soggetto ricorrente della vecchia: questi alcuni degli elementi della produzione giovanile di Casorati, fiorita nel vitale ed eclettico ambiente artistico padovano, che risentiva dei contributi di personalità artistiche eccellenti quali Umberto Boccioni e Ugo Valeri. Tra gli inediti, oggetto di esposizione della mostra è il Ritratto di Tersilla Guadagnini, signora dell’alta borghesia torinese trasferitasi a Roma, e romantica confidente della vocazione artistica di Casorati. Accanto a questo, si inserisce il Ritratto di signora (la sorella Elvira), l’opera d’esordio presentata alla Biennale nel 1907. La mostra approfondisce poi il periodo partenopeo di Casorati, iniziato nel 1908, attraverso il Ritratto di Don Pedro De
Consedo, dagli influssi spagnoleggianti, esposto ai Musei Eremitani per la prima volta dopo l’unica comparsa alla mostra Promotrice di Torino nell’anno del trasferimento a Napoli. Sulla stessa scia si pongono anche Vecchie comari (1908) e Le bambine (1909), opere entrambe della Galleria d’Arte Moderna di Verona. L’ascesa artistica di Casorati viene spiegata alla luce del suo successivo soggiorno a Verona nel periodo 1912-1918, preceduto dalla partecipazione all’Esposizione Internazionale a Roma con la tavolata di Persone, un olio su tela celebrativo del cinquantenario del Regno d’Italia. Nella città veneta il pittore non rimase immune dagli influssi delle correnti secessioniste di Vienna e Monaco, che regalarono alla sua attività artistica un respiro più ampio, di portata europea. Il percorso espositivo a tappe rivela quale terreno comune il realismo artistico di Casorati, carico di un’enigmatica inquietudine. Questo caratterizza anche l’ultima fase della sua produzione artistica, nonostante il radicale cambiamento nel dopoguerra, segnato dalla morte del padre e dal definitivo trasferimento a Torino. Promossa dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Padova-Settore Cultura, Turismo Musei e Biblioteche, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e il contributo di Gruppo Fischer, la mostra si terrà fino al 10 gennaio 2016.
Box informazioni:
Felice Casorati
Musei Civici Eremitani Padova
www.padovacultura.padovanet.it
Clara Agostini