Martedì 24 novembre, presso il teatro Lauro Rossi di Macerata, l’Associazione Piombini-Sensini ONLUS ha celebrato i suoi 120 anni di attività, dedicata alla tutela dell’infanzia (ex Asilo La Pietà), con La forza della resilienza, uno spettacolo di danza della ballerina e pittrice Simona Atzori, nata priva di braccia.
Milanese (classe 1974), Simona si è accostata spontaneamente, a soli quattro anni, alla pittura , e, appena due più tardi, ha incominciato a danzare, dimostrando che “spesso i limiti non sono reali” ma sono solo negli occhi di chi ci guarda e che “è nostra responsabilità darci la forma che vogliamo, liberarci di scuse e diventare ciò che vogliamo”, plasmando la nostra esistenza perché ci somigli. In questa prospettiva Simona ha messo a frutto i suoi indubbi talenti. Nel campo delle arti visive, è entrata a far parte, già nel 1983, dell’Associazione dei Pittori che Dipingono con la Bocca e con il Piede (V.D.M.F.K.) e, nel 2001, si è laureata in Visual Arts, presso la University of Western Ontario (Canada). Nel ’92, ha donato a Papa Giovanni Paolo II un dipinto che lo ritrae durante un’udienza in San Pietro, e ha ripetuto lo stesso gesto, l’anno scorso, con Papa Francesco. Dal 2008, suoi lavori sono in mostra permanente presso London Ontario. Nel campo della danza, ha proseguito lo studio e ha partecipato a diversi eventi internazionali, primo fra tutti il Grande Giubileo del 2000. In qualità di ambasciatrice per la Danza ha portato, in quell’occasione, per la prima volta nella storia, la danza in chiesa (coreografia: Amen di Paolo Londi). E il successo si è ripetuto negli anni successivi: è stata Testimonial del Pescara Dance Festival (2003), ha danzato per la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Torino (2006) e nella IV serata del Festival di San Remo (17 febbraio 2012). Nel 2010 ha fondato una propria compagnia, la Simonarte Dance Company.
Apparentemente distinte, pittura e danza (e le rispettive emozioni che le generano) si fondono, per Simona, in un’unica esperienza creativa, piena e compatta. E, come il colore respira e pulsa dello slancio dinamico della vita, anche il movimento “ha dei colori, delle sfumature, dove l’unione di due corpi che si muovono nello spazio creano dell’altro spazio”. Così, avvalendosi dell’intero spettro cromatico di una vita che rivendica il pieno diritto ad essere vissuta , Simona colora e illumina anche il palco maceratese, per raccontare la propria volontà e capacità di adattarsi al mondo e, viceversa, di adattare il mondo alle proprie esigenze.
Alla performance, arricchita dal contributo di Mariacristina Paolini e Beatrice Mazzola, danzatrici della Simonarte Dance Company, è seguito un incontro col pubblico. La Atzori, infatti, di qualunque mezzo espressivo disponga – un dipinto, una coreografia o un dibattito –, non rinuncia mai a condividere la propria esperienza, instancabile nell’incoraggiare noi tutti ad affrontare la vita e le sue sfide confidando nelle nostre capacità. Ciascuno di noi, ci conferma ogni volta Simona, ha dei punti di forza su cui contare, delle basi di appoggio che lo sostengono stabilmente su qualsiasi superficie. Ciascuno di noi ha dei talenti da mettere a frutto.