Dopo sette anni di assenza dalle scene , Dolores O’ Riordan, Noel Hogan, Mike Hogan e Fergal Lawler hanno deciso di tornare ad esibirsi insieme in un Reunion tour che li ha portati ieri sera all’Ippodromo delle Capannelle.
Questo primo appuntamento del “Rock in Roma” è stato un vero successo: lunghe file ai botteghini e tutto esaurito. Un pubblico vivo, partecipe, bello da vedere e da vivere. Non solo giovani o giovanissimi, ma una fascia d’età piuttosto allargata.. amanti della musica, affezionati storici del gruppo, comunque visi, mani e voci che all’unisono seguivano Dolores e i suoi mentre riproponevano i maggiori successi che li hanno resi popolari in tutto il mondo.
C’era una legittima e spasmodica aspettativa rispetto questo concerto, ma nessuno è rimasto deluso. La O’Riordan non si è risparmiata in nulla, coinvolgendo e dialogando continuamente con il suo pubblico, cimentandosi in maniera piuttosto impacciata ma spontanea con l’italiano, correndo, ballando, seguendo i ritmi dettati dalla band con voce e corpo, con rari momenti di silenzio, con momenti dedicati all’esibizione e quelli di puro dialogo con il pubblico senza soluzione di continuità. Ritmi elevati per l’intera durata del concerto, spezzati solo dalle ballate della band irlandese.
La band ha riproposto successi come “Zombie”, “Just My Imagination”, “Salvation” e “Ode to my family” alcuni dei singoli che hanno avviato e sostenuto il successo del gruppo, che in quasi 20 anni di carriera ha venduto più di 40 milioni di dischi nel mondo. Ma nella scaletta, come ha dichiarato Dolores O’ Riordan, han trovato posto anche qualche canzone tratta dai due album da solista incisi dalla frontwoman, “Are you listening” (2007) e “No Baggage” (2009).
Una reunion diversa dalle forzature commerciali che di solito vediamo in giro, guidata dalla voglia di rimettersi in gioco e riproporsi.
Vincenzo Pietropinto