In nome dello sport. Il nome dello sport La disciplina dal nome misterioso

Giustiniano, nelle sue Istitutiones, afferma che “nomina sunt consequentia rerum”, frase ripresa anche da Dante nel De Vulgari eloquentia e che significa “i nomi derivano dalle cose che indicano”. Lo sport non fa eccezione. Il calcio prende il nome dalla pedata che si dà al pallone per spostarlo, il basket dal cesto nel quale si deve infilare la palla e così via. Ma da dove viene il nome tennis? Questa parola viene, probabilmente, dall’espressione francese tenez (prendete!), che era l’esclamazione usata dal battitore per avvisare il ricevitore dell’arrivo della palla nel gioco della paume. Questo “sport”, giunto in Francia nel Medioevo, proveniva dal mondo greco-romano, per gli Ellenici era la spahiristikè (ci sta giocando Nausicaa, quando trova Odisseo naufrago sulla spiaggia dei Feaci), per i Latini era la pila trigonalis (come rappresenta un affresco nella tomba di via Majorana a Roma). La specialità si giocava colpendo la palla con il palmo della mano e non con una racchetta! La febbre della paume contagia la nobiltà e l’alto clero francesi (ne sono appassionati Filippo il Bello i Duchi di Orleans, Luigi X, Francesco I e molti altri) ma anche il popolo, nonostante un divieto emanato allo scopo di ridurre le distrazioni per le classi inferiori. Nel XVI secolo un monaco italiano introduce l’utilizzo di strumenti di propulsione, che sostituiscono le mani e possono essere considerati come antenati delle moderne racchette. La nuova moda sbarca poi oltremanica ma la sua origine transalpina è evidente nella terminologia del punteggio; deuce indica la parità e proviene dall’espressione a deux (a entrambi), lo zero si dice love che deriva da l’oeuf (l’uovo, metafora dello zero) ma può dare anche l’idea del quadrante di un orologio che indica sempre la stessa ora. Infatti, il punteggio tennistico, espresso in 15, 30 e 40 (in principio era 45) sembra proprio ricalcare l’avanzare del tempo su un orologio. Il passaggio linguistico alla parola tennis, comunque, è già compiuto in epoca rinascimentale e alcuni esegeti hanno suggerito che la parola provenga dalla cittadina francese di Tennis. Tuttavia una località omonima è presente anche in Egitto, famosa per la produzione di cotone, materiale del quale erano fatte le prime palline per la paume. Inoltre l’etimologia della parola racchetta deriverebbe, secondo alcuni studiosi, dall’arabo rahat (palmo di mano), lo “strumento” con il quale era giocato l’antico sport, che in quei luoghi era chiamato ciogan o tchigan. Secondo altri, invece, la parola racchetta deriverebbe dal latino reticulum (etichetta). La parola verrà definitivamente ufficializzata nel 1874 dal maggiore Walter Clopton Wingfield, sulle pagine del Court Journal e della Army and Navy Gazette. Da lì il tennis spopolerà in tutti gli angoli dell’Impero, conquistando ogni classe sociale e abbattendo le differenze tra uomini e donne. Tre anni dopo nascerà il torneo più importante, che ancora oggi decreta quali tennisti entrano nella storia: Wimbledon.

 

tennisPatrizio Pitzalis

 

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