All’età di 85 anni è morta Marta Marzotto (vero nome Marta Vacondio), una delle poche icone della moda rimaste lasciando un segno profondo nella vita culturale del Paese. Figlia di un casellante delle ferrovie e di una mondina (lavoratrice stagionale delle risaie) vive i suoi primi anni a Mortara (in provincia di Pavia) dove inizia a lavorare giovanissima prima con la madre e in seguito come apprendista sarta e successivamente come modella nella sartoria Aguzzi di Milano. Agli inizi degli anni cinquanta proprio nell’ambiente della moda conosce colui che sarebbe diventato suo marito il conte Umberto Marzotto (comproprietario insieme ai fratelli dell’omonima industria tessile) e dopo 2 anni di fidanzamento si sposano il 18 dicembre 1954. Dal matrimonio con Marzotto nascono Paola (madre di Beatrice e Carlo Borromeo), Annalisa (morta nel 1989 a causa di una malattia la fibrosi cistica), Vittorio Emanuele, Maria Diamante e Matteo. Pur divorziando dal conte Marta continua ad usare il suo cognome da sposata quasi ad evidenziare il marchio di fabbrica che esso comporta nella vita del paese e soprattutto nell’ambito della moda. Dalla fine degli anni sessanta è la figura femminile dominante sia nella vita privata sia nella pittura dell’artista Renato Guttuso che la rappresenta in numerose opere. Ma come spesso accade anche questa storia è destinata a finire così dopo circa venti anni i due decidono di separarsi. Nel 2006 gli eredi di Guttuso portano Marta in tribunale perché ha detta dei suddetti lei avrebbe riprodotto (senza aver alcun titolo a riguardo) alcune opere in suo possesso (tra cui alcuni quadri che la ritraevano) i cui diritti legalmente sarebbero spettati al figlio. Ma nel 2011 la Corte d’Appello di Milano stabilisce l’innocenza della Marzotto e dello stampatore Paolo Paoli poiché il fatto non costituisce reato. Aveva appena pubblicato la sua ultima autobiografia dove raccontava la sua vita: dall’infanzia povera lavorando come mondina al grande salto di qualità nell’ambito della moda e con essa tutto ciò che di bello nella vita c’è stato da quel momento. Una persona carismatica che dopo breve malattia (vissuta nella riservatezza) ha lasciato figli e nipoti un grande dono non solo il marchio Marzotto che è riconosciuto in tutto il mondo ma anche l’umiltà di essere partiti dal basso.
Noemi Deroma