La riapertura della Sala delle Asse

 Il 28 aprile 2015 all’interno del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco, è stata riaperta al pubblico la Sala delle Asse, che rimarrà visitabile durante tutto il periodo di Expo Milano 2015 (1 maggio 2015- 31 ottobre 2015). La Sala affrescata da quel genio che era Leonardo da Vinci (prende il nome grazie alla presenza di elementi lignei che la caratterizzavano), sarà motivo di enorme importanza all’interno del percorso museale del Castello per i turisti che nei prossimi mesi visiteranno Milano. Dalla fine dell’Ottocento ad oggi, la narrazione conservativa della Sala delle Asse è stata ricca di progressive e sorprendenti scoperte: dal momento del suo “ritrovamento” nel 1898 sotto diversi strati di scialbo (imbiancatura), alla scoperta del cosidetto Monocromo durante i restauri degli anni 1954-1955, fino alle nuove tracce pittoriche che sono emerse durante questi ultimi mesi. Il ritrovamento del Monocromo leonardesco aveva fortemente modificato la percezione della Sala, spostando l’attenzione sulla radice grande che spaccava la roccia (attribuita fin da subito alla mano di Leonardo da Vinci). I lavori di restauro che hanno portato risultati straordinari alle recenti scoperte, sono stati programmati allo scopo e con la necessità di preservare il Monocromo dalle infiltrazioni saline che rischiavano di danneggiarlo. Il ritrovamento sotto lo scialbo, in diversi punti delle pareti della Sala, di diverse nuove tracce di disegno ( tra le quali il paesaggio posto sulla parete opposta rispetto al Monocromo) permettono di comprendere che il Monocromo  non è un’opera a se stante ma un disegno preparatorio del progetto di decorazione della Sala delle Asse, un abbozzo destinato ad essere ricoperto dal colore in un secondo momento; e dove il progetto decorativo originario non si limitava alla parte occupata dal Monocromo ma ricopriva l’intera superficie parietale della Sala. Accedendo alla Sala il visitatore avrà la possibilità tramite una proiezione video sulla parete ed un computer posizionato ad altezza uomo (grazie al contributo di Culturanuova), di ottenere una documentazione dettagliata sull’affresco ed i lavori di restauro. L’illuminazione puntuale evidenzierà particolari difficilmente visibili ad un primo sguardo e a conclusione del video ognuno potrà guardare l’affresco ancora in opera di restauro con un suo occhio critico.  Si riesce già a intuire come Leonardo attraverso una volta alberata di Gelsi volesse dare l’illusione a chi fosse nella sala di sentirsi all’aria aperta come un tipico paesaggio di campagna quattrocentesco.

                                                                                                                                          Noemi Noemi Deroma

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