La scomparsa di Prince

Da più di trent’anni è stato uno tra i più talentuosi, produttivi e ribelli artisti della musica mondiale: Prince Rogers Nelson (nome che ricorda la band dove il padre suonava) ma per noi era semplicemente Prince e si è spento all’età di 57 anni il 21 aprile. E’ stato un cantautore, polistrumentista, compositore, produttore discografico, attore, regista e sceneggiatore statunitense che afferma la sua popolarità in particolar modo negli anni ottanta e novanta.  Il “genietto” di Minneapolis (come veniva definito) dalla fine degli anni Settanta ha frequentato e in modo magistrale ha saputo mixare tra i più svariati generi musicali: dal soul al funk, passando con disinvoltura dal jazz, pop al rock psichedelico, conquistando schiere di fedelissimi che lo seguono con ossessività ogni gesta, impegno o sregolatezza da lui compiuta in questi anni. Irrequieto e intransigente, Prince nel corso della sua carriera ha sempre oscillato tra trionfi (Purple Rain, album e film), flop (Graffiti Bridge, suo secondo film), contratti milionari (famoso quello da 100 milioni di dollari con la Warner Bros nel 1992) e vari cambiamenti di nome (Tafkap, ovvero The Artist Formerly Known As Prince; The Artist; Symbol) per protesta contro le imposizioni delle major del disco. Un genio che era amato per la sua follia e che lo porta alla continua produzione di nuovi brani, ma anche uno dei pionieri della vendita on-line su Internet. E’ stato uno dei primi a vendere la sua musica online, fino a decidere nel luglio del 2015, di togliere tutte le sue canzoni da piattaforme popolari come Spotify e Apple Music, restando solo su Tidal (lanciata dal musicista e dal produttore Jay Z). Sono tanti i misteri che Prince ha lasciato: a partire dalla morte (trovato in fin di vita nell’ascensore), chi erediterà la sua fortuna con tutto il patrimonio musicale di inediti rinchiusi nella sua cassaforte nella residenza di Minneapolis. Il patrimonio sarà grande ed immenso ma nei suoi fan sarà sempre presente attraverso i suoi capolavori musicali ricordi di una generazione cresciuta insieme a lui.

 

Noemi Deroma

 

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