La Bottega del caffè al Piccolo Eliseo

Il 30 novembre la compagnia Gank, nata nel 2002 dalla collaborazione tra Alberto Giusta e Antonio Zavatteri, ha debuttato al Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma con La bottega del caffè, una delle più conosciute e rappresentate commedie di Carlo Goldoni; la regia è di Antonio Zavatteri.
La compagnia ha ormai all’attivo la messinscena di parecchi testi, italiani e stranieri; negli ultimi due anni: Polvere alla polvere di Robert Farquhar, regia di Flavio Parenti, La scelta del mazziere di Patrick Marber, regia di Marco Ghelardi, indi la Il misantropo di Molière, regia di Alberto Giusta La guerra di Klamm di Kai Hensel, regia di Filippo Dini e, presentata nel luglio 2009 al Festival Teatrale di Borgio, appunto La bottega del Caffè.
Si tratta di una commedia corale, scritta da Goldoni nel 1750, che mette in scena un campiello, una piccola piazza veneziana, sulla quale si aprono tre botteghe, «quella di mezzo ad uso di caffè; quella alla diritta, di parrucchiere e barbiere; quella alla sinistra ad uso di giuoco, o sia di biscazza». Naturalmente è un via vai di persone, ciascuna con il proprio essere, le proprie passioni, con il loro molto o poco da nascondere; al centro del campiello e dell’umanità che vi si muove c’è don Marzio (Filippo Dini), «cavaliere napolitano», maligno e maldicente, morbosamente curioso e pettegolo al punto da venire etichettato come «la tromba della comunità». Se il cavaliere rappresenta, insieme al biscazziere Pandolfo (Massimo Brizi), il negativo della piazzetta, il positivo è rappresentato dal caffettiere Ridolfo (Alberto Giusta), bottegaio onesto, attento ai fatti propri a meno che non si tratti di aiutare il giovane Eugenio (Aldo Ottobrino), figlio del suo vecchio padrone. Oculato e onorato, Ridolfo è l’immagine del buon borghese veneziano.
Il realismo goldoniano è stato fatto sostanzialmente proprio dal regista Zavatteri, l’allestimento scenico è infatti tradizionale, ma i costumi sono moderni con qualche richiamo al Settecento (scene e costumi sono di Laura Benzi). Zavatteri, che non ha operato una rilettura stravolgente del testo, ha sottolineato, con ragione, di aver cercato «di rifuggire le forme stereotipate della commedia settecentesca ma tenendo conto dell’imprescindibile arte e leggerezza goldoniana; è la nostra sfida, continuando la nostra ricerca di forme poco legate all’idea di teatro (cosiddetto) di Regia e che spende grande attenzione nei confronti dell’accadimento, del “gioco attoriale” e di una relazione viva tra gli interpreti». Purtroppo però si cade in altri stereotipi, quali la recitazione forzata soprattutto nei momenti più “appassionati”, l’ammiccamento e l’allusione erotica che da tempo si sono voluti scoprire in più di una commedia goldoniana.
Il pubblico ha riso e si è divertito; la commedia rimarrà in scena fino a domenica 12 dicembre.

Mirella Saulini

Per informazioni: tel. botteghino: 06/4882114; 06/48872222; info@teatroeliseo.it; www.teatroeliseo.it
ORARIO SPETTACOLI: Martedì, giovedì, venerdì – ore 20,45 / Sabato ore 16,30 e 20,45 /Mercoledì e domenica – ore 17,00. Lunedì riposo
COSTO DEI BIGLIETTI: poltronissima 22 euro – poltrona 16 euro.
 

 

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