Dal 19 novembre al 27 marzo 2017, il Palazzo Albergati di Bologna ospita la mostra La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo. Frida Kahlo, Diego Rivera, RufinoTamayo, María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Ángel Zárrag, a cura di Gioia Mori.
Patrocinata dal Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Arthemisia Group, in collaborazione con MondoMostre e Skira, la rassegna presenta al pubblico una vasta raccolta di dipinti, disegni, litografie, fotografie, collages, abiti e gioielli appartenenti alla Collezione Gelman, una delle più preziose testimonianze storico-culturali, oltre che artistiche, del Novecento messicano. Nata, nel 1941, dall’incontro e dal matrimonio, a Città del Messico, fra i russi Jacques Gelman e Natasha Zahalkaha, la collezione comprendeva, inizialmente, anche una parte dedicata all’arte europea del XX secolo, oggi conservata presso il Metropolitan Museum di New York. L’altra parte, rimasta in Messico, presso la Fundación Vergel, è ora esposta a Bologna e riunisce circa un centinaio di opere dei più grandi artisti della cosiddetta “Rinascita messicana” (anni ’20-’60): María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Rufino Tamayo Ángel Zárraga e, soprattutto, Diego Rivera e Frida Kahlo. Proprio quest’ultima è la protagonista assoluta della mostra, incentrata sul rapporto della pittrice stessa con l’arte novecentesca e su quello, tormentato, non solo in senso sentimentale, con Diego Rivera – temi per altro già trattati, rispettivamente, dalle rassegne svoltesi alle Scuderie del Quirinale di Roma (20 marzo – 31 agosto 2014) e al Palazzo Ducale di Genova (20 settembre 2014 – 8 febbraio 2015). Centrale pare la passione che arde e consuma ogni aspetto della vita di Frida: il corpo, che, a partire dal tragico incidente sull’autobus del 1925, percorre una vera e propria Via Crucis, conclusasi solo con la morte (1954); ma anche lo spirito, libero di protendersi senza limiti verso il mondo, per mezzo di un linguaggio artistico che pure ne conserva le radici messicane; il cuore, infine, offerto, in sacrificio più che in dono, alle cure spesso carenti di Diego. Così, “morta e risorta” più volte e in diversi modi, Frida ha raggiunto forse l’immortalità, come dimostrano qui alcuni dei suoi dipinti più noti, quali L’aborto (1932), Autoritratto con collana (1933), Autoritratto con scimmie (1943), Autoritratto come Tehuana (1943), La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta (1943) e L’abbraccio amorevole dell’universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl (1949). Mentre di Rivera, è possibile ammirare importanti opere, come Ritratto di Natasha Gelman, Girasoli e Venditore di calle, realizzate nel 1943, ovvero l’anno in cui la burrascosa coppia messicana incontrò per la prima volta i Gelman, i quali, nell’arco di dieci anni, acquistarono per la loro collezione una trentina di dipinti.
Ad arricchire il tutto contribuisce inoltre una selezione di abiti di alta moda, ispirati al fascino unico e inconfondibile di Frida e creati da stilisti del calibro di Gianfranco Ferrè, Antonio Marras e Valentino.
All’indubbio valore estetico dell’evento, è infine da aggiungere il non trascurabile intento etico: parte del ricavato sarà devoluto alle vittime del recente terremoto nell’Italia centrale.
La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo. Frida Kahlo, Diego Rivera, RufinoTamayo, María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Ángel Zárrag
(19 novembre 2016 – 27 marzo 2017)
Palazzo Albergati
Via Saragozza 28, Bologna
Tutti i giorni 10.00 – 20.00
www.palazzoalbergati.com
Giada Sbriccoli