San Francisco è notoriamente una città densa di misteri: tunnel nascosti, vicoli murati, navi affondate, ferrovie che riescono in parcheggi abbandonati e palazzi ricostruiti con una storia da raccontare. Su almeno uno dei luoghi misteriosi della città, tuttavia, i suoi abitanti ci sono passati infinite volte senza notarlo:Buena Vista Park. Una strada che scorre tortuosa verso Market dove ignari passanti muovono i loro passi su decine e decine di pietre tombali, utilizzate come pavimentazione dei canali di scolo ai lati della strada. Anche con una superficiale occhiata i marmi colpiscono per i colori decisi, ma occorre prestare attenzione ai dettagli più minuti, come ad esempio le incisioni, per rendersi conto della reale natura e d origine di tale pavimentazione.Ma da dove vengono queste curiose quanto macabre pietre?Fra Geary e California sorgeva un tempo il Lone Mountain Cemetery (anche noto come Laurel Hill cemetery), chiuso nel 1941 con gran parte degli umili resti tradotti prontamente in altri luoghi. Il cimitero Massone, sempre nella zona fu chiuso e riallocato nei primi anni ’30 ed essendo circa del 1867, la strada sembrerebbe essere ancora precedente a questi eventi. Così è possibile che le decorazioni con le lapidi siano provenienti da questi due luoghi. Le lapidi sono, a quanto si dice, pietre tombali rotte appartenenti a tumuli sconosciuti e senza identità.Questa curiosa ricollocazione sembra essere sconosciuta a gran parte degli abitanti della città; ma gli abitanti più anziani sanno che nella zona urbana si contavano circa un paio di dozzine di cimiteri, sicché non sono certo mancate le materie prime per comporre il fondo dei canali di scolo di Buena Vista Park nel corso del tempo. Infatti dal 1937 tutti i cimiteri cittadini sono stati spostati ed unificati al di fuori dei confini urbani; si aggiunga che lo stato di abbandono dei cimiteri risentì particolarmente dei mutamenti e della noncuranza dovuta allo spopolamento seguito alla fine della corsa all’oro sul concludersi del secolo XIX e della grande depressione della seconda metà degli anni ’20 che lasciò sempre meno spazio a velleità come la cura dei cimiteri che vennero vandalizzati e depredati.
Giampaolo Giudice