Nello scenario d’incanto del Castello Miramare a Trieste, dove le meraviglie del patrimonio interno di arte, storia e cultura, si intrecciano con quelle naturalistiche del parco, dallo scorso 14 maggio è allestita la mostra Scrigni di fiori e profumi. Le ceramiche di Nove: capolavori tra natura e finzione.
L’evento, curato da Katia Brugnolo, propone un itinerario artistico improntato alla grazia e alla raffinatezza artistiche, tratti caratterizzanti le splendide decorazioni floreali delle ceramiche in esposizione. I manufatti della tradizione novese, risalenti al periodo compreso tra Settecento e Novecento, divengono emblemi dell’evoluzione dell’arte figurativa verso la natura e la botanica.
Il percorso conta 32 opere, provenienti tutte da collezioni private, e presentate nel Castello triestino per la prima volta; tra queste, 17 pezzi si segnalano come inediti. Il repertorio di oggetti risulta vario, e comprende porta-orologi, putti, vasi, cestine con fiori, specchiere, piatti, terraglie, orci, vasche, oltre ad un percolatore settecentesco (la cui funzione in passato consisteva nel far colare le essenze). Da un insieme così composito di produzioni, spiccano la naturalezza delle raffigurazioni floreali, la trasparenza delle sfumature dei petali, e la vividezza dei cromatismi.
Le opere sono collocate lungo i diversi ambienti del Castello, rispettandone l’originaria funzione e lo stile, ed aggiungono eleganza agli arredi presenti. Gli elementi botanici, riprodotti realisticamente nelle ceramiche di Nove, richiamano alla cultura artistica veneta germogliata attorno Girolamo Dai Libri (Verona 1474-1555). Miniatore e pittore, Dai Libri adottò un linguaggio rinascimentale per alcuni aspetti innovativo, grazie alle influenze pittoriche esercitate da Andrea Mantegna e Giovanni Bellini.
La raccolta di modelli e pezzi di ceramiche novesi rivela un indiscutibile marchio di bellezza, capace di rendere la mostra fonte di piacere per la vista, ma non solo. Coinvolto è anche l’olfatto del visitatore, mediante l’allestimento di sei stazioni olfattive presso la sala dei Gabbiani. Il risultato è un connubio di immagini, storia e percezione emotiva. Un oggetto sinuoso racchiude le famiglie olfattive, ciascuna delle quali viene esemplificata attraverso quattro essenze, annusabili da sei cassetti. Il colore di questi ultimi è scelto sulla base di tinte volte ad evocare il profumo ospitato.
Il percorso espositivo si conclude nella Sala del Trono, all’interno della quale sono esposti alcuni prestigiosi capolavori, come i Vasi Antonibon, presentati a Parigi in occasione dell’Esposizione Universale del 1889.
La mostra si preannuncia un’esperienza multisensoriale suggestiva e tutta da vivere. Sarà possibile farlo fino al prossimo 16 ottobre 2016. Per maggiori informazioni: www.castellomiramare.org.