L’ITALIA CHE CI ONORA: DAL 10 AL 22 AGOSTO A PESARO LA XXXVI EDIZIONE DEL ROSSINI OPERA FESTIVAL.

Il Rossini Opera Festival è una fondazione promossa dal Comune di Pesaro, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, dalla Banca dell’Adriatico e dalla Fondazione Scavolini. Il Festival si avvale della collaborazione scientifica della Fondazione Rossini ed è membro dell’Associazione Europea dei Festival. Il suo Sovrintendente fin dagli esordi, nonché ideatore, è Gianfranco Mariotti: classe 1933, medico, racconta la nascita del Rossini Opera Festival nel lontano 1969, quasi per puro caso, dopo aver assistito alla Scala al Barbiere di Siviglia diretto da Claudio Abbado nella storica edizione critica di Alberto Zedda. Non aveva mai sentito Rossini eseguito in quel modo definito incredibile, restituito a una eleganza e a una leggerezza mozartiane. Non conosceva Alberto Zedda, cosa che è accaduta poi a Pesaro più di dieci anni dopo, ma subito si innamorò delle cose che aveva scritto nel programma di sala relativamente al recupero della lezione autentica di Rossini e della orchestrazione originale. Da qui nacque la sua fissazione per questo modo di eseguire Rossini. Pochi anni dopo, quando la Fondazione Rossini di Pesaro varò il monumentale progetto di edizione critica dell’Opera Omnia rossiniana, e nel ‘74 ne pubblicò i criteri scientifici, quell’idea fissa si trasformò in un progetto concreto. Nel frattempo Mariotti era diventato consigliere comunale e, quando il restauro del Teatro fu quasi compiuto, egli presentò nell’80 il progetto di un Festival rossiniano basato su una formula nuova: quella di una manifestazione che fosse la diretta prosecuzione teatrale dell’attività scientifica dei musicologi, cioè la verifica viva sul palcoscenico della partitura restituita criticamente. La città di Pesaro aveva tutti i titoli storici e culturali, nonché le strutture ricettive e turistiche, per confrontarsi con un grande evento internazionale, degno di Rossini. L progetto fu approvato e solo pochi mesi dopo fu messa in campo la prima edizione del Rossini Opera Festival, con la Gazza ladra diretta da Gianandrea Gavazzeni. La scelta di quest’opera fu dovuta al fatto che questo era il titolo del primo volume dell’edizione critica edito dalla Fondazione Rossini. E allor stesso modo è stata mantenuta questa sincronia anche nelle successive edizioni.

Il Rof vuol dire: ultratrentennale sperimentazione della formula “musicologia più teatro”, in pratica la storia di un autentico viaggio collettivo alla riscoperta dei capolavori rossiniani dimenticati, intrapreso assieme al pubblico degli appassionati. Caratteristica del Festival è diventata, infatti, una speciale atmosfera che, oltre a stimolare il lavoro sul palco e dietro le quinte, finisce per coinvolgere gli stessi spettatori nel clima di tesa solidarietà che lega fra loro artisti, musicologi, maestranze, organizzatori e tecnici, ciascuno dei quali si sente protagonista di una singolare, rara avventura culturale.

In questo clima si è affermato un metodo di lavoro basato sull’attività parallela di musicisti, musicologi e operatori teatrali. Fondamentale è il contributo dell’Accademia Rossiniana, seminario di studio sulle tematiche vocali e drammaturgiche connesse alla restituzione rossiniana e allo sviluppo dell’Edizione critica, aperto a studiosi e professionisti dello spettacolo, un luogo dove si apprende la mentalità, la cultura, lo stile del belcantismo. L’Accademia è nata nel 1989 anche con l’intento di formare un artista lirico più moderno, disposto a mettere sullo stesso piano sia le esigenze vocali, sia quelle musicologiche e visive dello spettacolo, sotto l’egida di Alberto Zedda anche Direttore artistico del Rof. Il Festival ha avviato da tempo rapporti di collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Urbino, con il Conservatorio statale di musica G. Rossini e con vari istituti scolastici pesaresi al fine di favorire la massima diffusione della cultura musicale, in particolare quella di Rossini, fra i giovani. Da alcuni anni Festival e Fondazione Rossini realizzano Crescendo per Rossini, un progetto multidisciplinare di promozione della lirica nelle scuole medie superiori di Pesaro, volto a superare l’atteggiamento di diffidenza pregiudiziale dei giovani. Esso nasce per avvicinare gli studenti delle Scuole Secondarie Superiori, fornendo loro gli strumenti conoscitivi necessari, all’ascolto consapevole del melodramma, patrimonio culturale che caratterizza in modo specifico il territorio grazie alla presenza del Conservatorio di Musica G. Rossini, della Fondazione Rossini e del Rossini Opera Festival.

Crescendo per Rossini è inserito nell’ambito di Refresh! Lo spettacolo delle Marche per le nuove generazioni, progetto di punta del Consorzio Marche Spettacolo che riunisce i più importanti soggetti privati della regione operanti nel settore dello spettacolo dal vivo. Dal Rof 2013 è stata inoltre avviata una iniziativa formativa rivolta ai bambini, Il viaggetto a Reims, inserita organicamente nel “Festival giovane” e collegata alla produzione del Viaggio a Reims: un laboratorio teatrale per bambini dai 6 ai 10 anni, concepito per iniziare in modo divertente e leggero i giovani futuri spettatori ai misteri e ai sortilegi del palcoscenico.

Nella sua storia, il Rof si è aggiudicato 13 premi Abbiati (l’Oscar della musica colta italiana, assegnato ogni anno dall’Associazione nazionale Critici): nel 1982 lo vinse quale migliore iniziativa musicale dell’anno; nel 1984 con Il viaggio a Reims (migliore spettacolo); nel 1990 con Ricciardo e Zoraide (migliori scene: Gae Aulenti e migliori costumi: Giovanna Buzzi); nel 1997 con Moïse et Pharaon (migliore regia: Graham Vick); nel 1998 con La Cenerentola(migliori scene: Margherita Palli); nel 2004 con Matilde di Shabran (migliore regia: Mario Martone); nel 2007 con La gazza ladra (migliore regia: Damiano Michieletto); nel 2008 conErmione (migliore direzione: Roberto Abbado); nel 2010 con Sigismondo (migliori scene: Paolo Fantin e costumi: Carla Teti); nel 2011 con Mosè in Egitto (migliore spettacolo); nel 2012 con Ciro in Babilonia (migliori costumi: Gianluca Falaschi).

Inoltre il Festival ha ricevuto il premio Viotti come migliore iniziativa musicale (1991), ilpremio Samaritani con La Cenerentola (migliori scene: Margherita Palli – 1998), due premi della rivista Musica & Dischi per il cd della Gazzetta (2002) e il dvd di Bianca e Falliero(2006), il Diapason d’or dell’omonima rivista francese per il dvd di Gazza ladra (2008) e, nel 2009, il premio del Music Pen Club Japan come migliore spettacolo dal vivo straniero con il Maometto II, in tournée in Giappone nel novembre 2008. Infine nel 2010 l’Assemblea del Comitato dei Cento del Premio Firenze Donna nella sede dell’Accademia dei Georgofili di Firenze ha attribuito al Festival il premio “In onore dell’Italia che ci onora”.

 Il 20 dicembre 2012 il Parlamento ha approvato la Legge n. 238, che comprende il Rof nel ristretto novero dei “festival musicali e operistici di assoluto prestigio internazionale”. Tale provvedimento legislativo ribadisce la storica attenzione dello Stato verso la restituzione rossiniana realizzata dal Rof, inclusa ufficialmente tra le operazioni che tutelano il patrimonio artistico del Paese sin dalla Legge n. 319/13 agosto 1993 “Norme a sostegno del Rossini Opera Festival”, il cui contributo è andato in seguito a regime confluendo nella attuale Legge n. 237/12 luglio 1999.

Il Rossini Opera Festival è membro di Opera Europa, e gode dell’alto patronato del Presidente della Repubblica.

Per conoscere il programma e gli aggiornamenti è possibile consultare il sito internet  www.rossinioperafestival.it.

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