Litfiba 5.0: il ritorno

A dieci anni da un burrascoso divorzio artistico si ricompone una delle coppie storiche del rock italiano: Piero Pelù e Fernando Renzulli, in arte “Ghigo”, leader storici di una delle rock band più amate d’Italia: i Litfiba.

La data ufficiale della reunion, 11 dicembre 2009, resterà scolpita nella memoria dei numerosissimi fans come l’inizio della fase “5.0” della storia della band toscana. Fase che sancisce ufficialmente il ritorno di Pelù con la band, o meglio, con il suo vecchio chitarrista.

Il gruppo si era formato a Firenze nel lontano 1980 su iniziativa di Ghigo, che aveva reclutato altri quattro giovani musicisti con un annuncio su una rivista locale. La formazione subì continui mutamenti nel corso degli anni, ruotando però sempre intorno al duo Ghigo – Pelù. Il nome “Litfiba” nacque dall’indirizzo telex della sala prove utilizzata dalla band agli esordi: “L” (prefisso telex), “IT” (Italia), “FI” (Firenze), “BA” (via de’ Bardi). La band si impose in fretta sulla scena nazionale grazie ad un sound molto originale capace di coniugare sonorità etniche mediterranee con la durezza del punk/rock anglofono. Il loro stile si evolse poi gradualmente nel corso degli anni, grazie anche ai molti avvicendamenti di musicisti a basso, batteria, chitarra, tastiere e percussioni.

I Litfiba riuscirono a raggiungere livelli di popolarità impensabili per un gruppo rock italiano che, soprattutto, non cantava in inglese. Molti dei loro successi come “El Diablo”, “Fata Morgana”, “Eroe nel vento”e tante altre, sono tra le canzoni italiane più amate degli anni 80/90.

La band continuò a sfornare album e a registrare “tutto esaurito” fino al 1999, anno in cui termina la “Fase 2” della band (cominciata nel ’90 dopo l’abbandono del bassista Gianni Maroccolo e la morte del batterista Ringo de Palma). Già da tempo i contrasti tra Piero e Ghigo creavano attriti e divergenze artistiche all’interno della band e tutto culminò con la pubblicazione dell’album “Infinito”. Drasticamente diverso dai precedenti (fortemente voluto da Pelù), era un album piuttosto commerciale che conteneva canzoni orecchiabili in stile pop/rock e un mixaggio di elettronica che fece inorridire puristi e rockers old style. Anni dopo lo stesso Ghigo affermerà che “Infinito” è stato un album “creato a tavolino”. In compenso però, le fila dei sostenitori dei Litfiba si riempirono come non mai e l’ultima tournée con Pelù cantante registrò il tutto esaurito nei palazzetti dello sport di tutta Italia. Ma le vendite eccellenti del disco non appianarono i contrasti tra i due leader. Ghigo si disse stanco di suonare e comporre in uno stile meccanico basato sulle esigenze commerciali mentre Pelù sembrava sempre più deciso a scalare le classifiche del pop nostrano. Alla luce di queste insanabili divergenze artistiche il cantante lasciò la band per dedicarsi alla carriera da solista. Un esperienza durata dieci anni oscillando tra il rock e il pop con alterne fortune. Ghigo invece ha portato avanti i Litfiba con due nuovi cantanti attraversando le cosiddette fasi “3” e “4” che però scivoleranno tristemente nell’anonimato.Seguirono dieci anni di aspre polemiche, accuse, minacce, voci di reunion puntualmente smentite, pacificazioni “personali” e non “artistiche”. Pelù ha affermato che lui e Ghigo sono tornati ad avere un “rapporto civile” solo nel 2006.

Tutto finisce con il comunicato sul sito ufficiale della band dell’11 marzo. “La voglia di salire sul palco insieme e a fare concerti è inarrestabile!” annunciano i due rocker fiorentini. A favorire il nuovo confronto e la voglia di ricominciare dei due leader sono stati, raccontano “la comparsa sulla scena musicale mondiale di gruppi come i Muse o gli Editors che conquistano milioni di fan in tutto il mondo grazie ad un sound post-punk e metropolitano che è stato la spina dorsale dei Litfiba e del loro percorso artistico”.

Nicola Salerno

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