In un intreccio di arte, musica, parola e tecnologia, la cultura italiana viene celebrata a Venezia in un progetto innovativo, dedicato a uno dei maggiori protagonisti della pittura del Trecento: Giotto. A 750 anni dalla sua nascita, la Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia ospita la mostra multimediale MAGISTER GIOTTO, visitabile dal 13 luglio al 5 novembre 2017.
Tappa nel capoluogo veneto, dunque, per la prima delle tre esposizioni della trilogia MAGISTER, prodotta da Cose Belle d’Italia Media Entertainment, in omaggio ad alcuni grandi esponenti dell’arte del nostro paese. Dopo l’evento riservato all’autore toscano, seguiranno le mostre incentrate su Canova e Raffaello, previste rispettivamente per l’estate 2018 e l’estate 2019.
All’interno della sede veneziana, un itinerario di triplice natura – verbale, visiva e musicale – accompagna il visitatore alla scoperta del pittore tardo medievale e dello straordinario lascito all’epoca rinascimentale. Il racconto, diffuso mediante cuffie a padiglioni auricolari, viene affidato a due nomi d’eccezione: l’attore Luca Zingaretti, incaricato della narrazione dei testi, ed il compositore e jazzista Paolo Fresu, impegnato nella drammaturgia musicale.
Percorrendo il sentiero costellato da schermi ad alta definizione, il risultato è una sorta di immersione nella magnificenza della produzione giottesca, inquadrata nei termini dello splendore raggiunto nella pittura medievale, e dell’azione artistica rinnovatrice in ottica moderna.
La mostra si apre con la Croce del Presepe Greccio, allestita nella navata d’ingresso, e riadattata come installazione tridimensionale. La ricostruzione si ispira alla scena inserita nel ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco, realizzato da Giotto tra il 1292 ed il 1296 nella Chiesa Superiore della Basilica di San Francesco ad Assisi, e completato successivamente da aiuti e allievi del maestro.
Il primo piano della sede espositiva veneziana ospita una sequenza di sette ambienti eseguiti con una particolare architettura tessile ad alto impatto percettivo, che fa da sfondo narrativo ad alcuni dei lavori più straordinari: le storie francescane di Assisi, la Cappella degli Scrovegni di Padova, una serie di Crocifissi e le altre opere realizzate a Firenze.
I Crocifissi, nello specifico, risultano riprodotti, accostati ed ingranditi, collocati all’interno della sezione che include il racconto legato ad alcune leggende su Giotto ed alla sua presenza a Firenze, accompagnato dalla riproposizione sotto i piedi di una pianta della città.
A conclusione dell’itinerario si inserisce la descrizione della Missione Giotto del 1986, finalizzata all’esplorazione ravvicinata della Cometa di Halley in fase di perielio. La sonda dell’Agenzia Spaziale Europea coinvolta nella missione deve il suo nome al pittore che ne osservò il passaggio agli inizi del XIV secolo, raffigurandola in modo realistico nell’Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni.
Ulteriore valore aggiunto alla mostra è dato dalla vastità dello spazio della Scuola Grande della Misericordia, calcolato in 28.000 metri cubi, secondo a Venezia per ampiezza solo a Palazzo Ducale. Per tutte le informazioni sull’evento, in programma fino al prossimo 5 novembre: http://www.giotto-venezia.magister.art/.
Clara Agostini