La notizia era nell’aria da tempo, eppure le dimissioni di Marc Jacobs dalla direzione creativa di Louis Vuitton rappresentano lo scoop della settimana per la stampa del settore. Il cinquantenne stilista new yorkese ha certamente contribuito con il suo talento e con la sua chiacchierata vita privata alla notorietà del brand. Dopo sedici anni, dopo avere inanellato un successo dietro l’altro, dopo avere inventato la linea pret-a-porter che ha rappresentato uno straordinario volano per il fatturato griffato Vuitton, dopo l’ultima sfilata presentata a Parigi, è arrivato l’annuncio delle sue dimissioni per bocca di Bernard Arnauld, l’amministratore delegato. Il contraccolpo è stato praticamente immediato, dal momento che il titolo azionario della società LVMH alla quale fa capo la maison ha chiuso in borsa con valore negativo. In realtà, il fatturato complessivo del gruppo è di circa 9 milioni di euro all’anno: ottimi risultati dunque anche se il trend, in termini di introiti, è leggermente calato a partire dal 2009.Sulle ragioni che stanno alla base di questa rinuncia non si sa molto. Non ci sarebbero segnali apparenti di contrapposizione e di dissenso, tant’è che lo stilista americana ha dedicato il suo ultimo sforzo ai suoi ex datori di lavoro, con queste parole: “Tutto il mio affetto. Sempre.” Voci di corridoio insistono sul nome di Nicolas Ghesquiere, ex direttore creativo di Balenciaga, come candidato alla successione. In ogni caso, la versione ufficiale è che Marc Jacobs avrebbe deciso di dedicarsi completamente alle sue linee eponime di abbigliamento e accessori (Marc Jacobs e la più economica Marc by Marc Jacobs) in vista di una loro imminente quotazione in borsa. Collezioni che – come si sa – riscuotono il gradimento della stampa e del pubblico. A Parigi, dicevamo in apertura, lo stilista ha fatto sfilare la sua ultima collezione per la primavera estate del 2014. Lo scenario è stato quello del museo Louvre. In passerella si sono avvicendati look total black e capi in denim. Notevole anche il setting che includeva allestimenti delle sfilate passate, come una giostra per bambini nera, scale mobili, un ascensore, un grande orologio.
Pasquale Musella