Massimiliano Fuksas nasce nella città di Roma il giorno nove di gennaio del 1944 in pieno conflitto mondiale.
Il padre era un medico lituano e la madre era un’italiana con origini francesi e austriache. Perse il padre in giovane età e decise di raggiungere la nonna materna in Austria e precisamente nella città di Graz; gli anni del liceo li trascorse, invece, a Roma dove nel tempo conobbe personalità eminenti quali Pier Paolo Pasolini e Giorgio De’ Chirico che lo accolse nel proprio atelier romano. Sono questi i momenti in cui Fuksas si sposta per tutto il continente europeo e si interessa con passione allo studio dell’arte fino a scegliere la facoltà di Architettura presso La Sapienza, prestigioso ateneo della capitale italiana. Per la propria tesi si avvalse del professor Quaroni quale relatore e fondò in quel periodo il proprio studio conosciuto con il nome di GRANMA, aggiungendo la partecipazione di Anna Maria Sacconi in qualità di socia.
Il GRANMA venne presto conosciuto e apprezzato in terre italiche e all’estero, ottenendo la pubblicazione del progetto di Paliano nel Lazio sulla rivista Architecture d’Aujourd’hui, i francesi lo invitarono poi a esporre i propri elaborati presso una mostra per giovani architetti nella fervente Parigi, dove in seguito aprì un proprio studio, come fece in diverse città europee. Oltre ad essere richiesto come professionista, Fuksas ricoprì diversi incarichi presso molti Istituti di architettura, fino a partecipare alle commissioni urbanistiche di Berlino e Salisburgo, specializzandosi nella progettazione di opere pubbliche. Numerosi furono e sono i premi e i riconoscimenti attributi all’architetto romano come quello per il “Best Building Site” del Royal Institute of British Architects nel 2012 e della Legion d’onore tributato nella Ville Lumière nel 2010.
Gli anni duemila iniziarono con la direzione della VII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con particolare attenzione per la città contemporanea e le megalopoli del nuovo millennio, il concetto estetico venne affiancato da quello etico con l’obiettivo di riqualificare e rendere più vivibili gli spazi, inoltre l’interesse per la cosiddetta “teoria del caos” lo portò a scrivere un proprio saggio intitolato “Caos sublime”. Nel 2006 il MAXXI di Roma organizzò la mostra ” Fuksas – Un sessantesimo di secondo” cui l’intero museo venne dedicato. Due anni più tardi approdò in Cina dove il progetto del grande professionista vinse il concorso per la realizzazione di un nuovo terminal presso l’aeroporto di Shenzhen. Lo stilista Giorgio Armani nel 2009 gli commissionò i progetti per i propri punti vendita di Tokyo e New York e nel 2011 ricevette il Premio Ignazio Silone per la cultura, coronando la propria carriera di ulteriori traguardi e successi.
La moglie Doriana è oggi la punta di diamante del grande giro d’affari della “Massimiliano e Doriana Fuksas Design” e della vita di questo uomo straordinario e geniale che annovera in giro per il mondo opere compiute e in corso di realizzazione sulle quali l’impronta della famosa matita e del grande estro creativo sono lampanti.
Sabato ventinove ottobre 2016 è stato inaugurato il complesso per convegni denominato “La Nuvola” nel quartiere romano dell’EUR alla presenza dello stesso Fuksas, del Presidente del Consiglio italiano, di numerose personalità, di diplomatici e di giornalisti.
Il Nuovo Centro Congressi di Roma è stato concepito per accogliere diverse tipologie di eventi e rispondere ai più alti livelli di eco-compatibilità e armonizzazione con l’intera area metropolitana del famoso quartiere.
Ci si trova a pochi chilometri da grandi arterie stradali che conducono a porti e aeroporti, nonché a poche fermate di metropolitane dal centro storico romano, i numerosi avventori che dal gennaio 2017 varcheranno l’avveniristica soglia potranno ammirare la struttura formata da tre elementi distinti: la “Teca”, la “Nuvola” e la “Lama”. La nuvola dà il nome a tutto il progetto e offre un impatto visivo di rilievo per il fatto che appare sospesa come un cumulonembo celeste ma di vetro e acciaio che contiene un auditorium per mille e ottocento persone, mentre la “Lama” ha al suo interno un albergo e un parcheggio sotterraneo per seicento veicoli e, infine, la “Teca” che abbraccia l’intera Nuvola ed è sospesa a quaranta metri dal suolo. Particolare accortezza è stata riservata al consumo energetico con il montaggio di pannelli fotovoltaici e l’adozione di un sistema di climatizzazione che attiva la quota di erogazione a seconda del numero di presenti.
I livelli occupazionali si prevedono in crescita sia per il volume di affari generato dal Nuovo Centro Congressi di Roma che per tutte le attività indotte e collegate al flusso di persone e scambi commerciali che una delle capitali europee, oggi leggermente affannata, merita di garantirsi. Un sogno, una visione che si concretizza, ma che non dovrà attirare a sé interessi nebulosi o capitali di dubbia provenienza, gli amministratori e i gestori che avranno “per le mani” la Nuvola, nome assegnato previo concorso il giorno dell’inaugurazione, dovranno rispondere alla sempre più pressante richiesta dei romani di trasparenza e lavoro: questo è l’auspicio con cui si saluta il nuovo astro del firmamento capitolino.
Angela Bonfanti