Debutta il 7 Marzo al Teatro Quirino lo spettacolo”Quei due” che vede protagonisti Massimo Dapporto e Tullio Solenghi nelle vesti di due particolari personaggi che raccontano del loro amore. Un amore omosessuale in una Inghilterra anni ’60 dove per la società era un crimine punito con la castrazione chimica. Una commedia divertente che fa riflettere su un tema ancora di grande attualità.
Noi di Eventi Culturali Magazine abbiamo avuto il piacere di fare una piccola intervista a Massimo Dapporto ,figlio d’arte dello showman Carlo Dapporto,il quale ci dice Massimo gli ha insegnato tanto ereditando il grande amore per l’arte in generale. Una lunga gavetta la sua durata 15 anni con il grande Ettore Scola passando dal Teatro,alla TV ,al Cinema anche se la sua passione rimane la recitazione dal vivo perché,ci dice, che niente è più appagante di un applauso a fine spettacolo. Il calore del pubblico è impagabile e dopo “Quei Due” porterà in scena “Un borghese piccolo piccolo” del grande Monicelli.
Tanti personaggi e tante interpretazioni,ma forse quello che a tutti è rimasto nel cuore è quella di Giovanni Falcone e Massimo Dapporto ci racconta che per lui è stato un onore aver interpretato un personaggio come il giudice ucciso dalla mafia tanto da commuoversi quando passando per Capaci mentre andava in Sicilia per girare le scene del film,ha visto la stele in onore della strage. Un’esperienza che rimane dentro anche solo pensare alla solitudine di Falcone consapevole della sua fine.
Tornando allo spettacolo invece gli chiediamo come è nata l’idea di portare in scena”Quei Due”. Voleva ricordare il film “Staircase – Il sottoscala” dove Rex Harrison e Richard Burton (Harry e Charlie)sono due maturi omosessuali, conviventi da decenni che si lacerano furiosamente a vicenda. A lui la parte di Charlie e Tullio Solenghi,suo amico da trent’anni ed entusiasta di portare in scena una commedia leggera ma con grandi spunti di riflessione,diventa Harry.
Quella che va in scena è l’ipocrisia di condannare l’omosessualità addirittura,in questo caso,come un crimine e soprattutto va in scena l’amore che è come una calamita perché,ci dice Massimo Dapporto,Harry senza Charlie non esiste e viceversa.
Ringraziamo Massimo Dapporto per l’intervista e soprattutto per aver portato in scena con ironia e leggerezza un tema di grande attualità ,quella delle coppie di fatto perché la vita si sa ,ci dice Massimo,è una parabola ascendente e discendente l’importante è viverla con ironia e soprattutto avere accanto un “Harry” o un “Charlie”!
Michela Cenci