L’Italia possiede molte opere d’arte celebrate e conosciute in tutto il mondo. Ma esistono altrettante realtà artistiche e culturali che sono del tutto sconosciute e di cui gli stessi Italiani ignorano l’esistenza. La mostra “Meraviglie dalle Marche”, allestita nel suggestivo scenario del Braccio di Carlo Magno in Vaticano, vuole denunciare e in parte rimediare a questa mancanza. L’intento è proprio quello di presentare al mondo la ricchezza del patrimonio artistico delle Marche, vero e proprio museo a cielo aperto. Soprattutto, l’esposizione vuole far conoscere agli stessi marchigiani, un aspetto della loro regione che essi non conoscono. Per questo l’evento verrà allestito anche a Buenos Aires, dove da tempo, è presente una nutrita comunità marchigiana, assumendo così un respiro internazionale, fatto di relazioni sempre più ampie, secondo le affermazioni del Presidente della Regione Marchigiana, Gian Mario Spacca. I nomi sono importantissimi. Da Raffaello a Guido Reni, da Guercino a Rubens, da Tiziano a Mattia Preti. Le opere, che seguono un ordine cronologico dal XIV al XIX secolo, sono divise in rappresentazioni della Vergine, di Cristo e dei santi. Arte religiosa, che in molti casi torna, per la prima volta, nel luogo dove è stata concepita e prodotta, testimoniando il legame indissolubile tra la regione e quello che un tempo era lo Stato della Chiesa. Tra le meravigliose opere in mostra, l’Annunciazione di Guido Reni, definita, da Simone Cantarini, “la pala più bella del mondo” e, ancora, l’Assunzione di Maria, un arazzo su disegno di Rubens. Il figlio di Dio, invece, è rappresentato nel momento della sua santificazione, del suo riconoscimento divino nel Cristo risorto di Tiziano, ma anche nella sua fragilità mortale nella Pietà di Francesco Podesti. Moltissimi i santi rappresentati. Tra tutti la Santa Caterina d’Alessandria di Raffaello, l’eccezionale San Sebastiano di Guido Reni, la Santa Palazia di Guercino, famoso anche nelle Marche. Chiude il San Nicola di Bari in gloria di Mattia Preti, il vescovo santo per la chiesa d’occidente, quanto per quella ortodossa. Infatti il beato indossa i paramenti liturgici orientali, ma anche la mitra e il pastorale, simboli della chiesa latina. Il santo è trasportato in cielo sopra una nube, investito dalla luce celeste di Dio, che fa risplendere le vesti chiare. Non c’è paese o grande città marchigiani che non conservino un piccolo tesoro di opere d’arte, dimenticate o poco conosciute. Questa mostra si propone di rendere nota questa enorme “giacenza di magazzino”, che merita invece le luci di un prestigiosa esposizione. Spesso si dice che avendole sempre davanti agli occhi, le cose belle non vengono apprezzate. Visitando questa mostra, si può porre rimedio a tali lacune e scoprire un vero scrigno di sorprese.
Box informazioni:
Meraviglie dalle Marche
dal 4 maggio al 10 giugno 2012
Braccio di Carlo Magno, Piazza San Pietro – Città del Vaticano
Info: 06 68193064 06 69884095