Presentato lo scorso 29 agosto al’interno delle Giornate degli Autori della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Le Donne della Vucciria è il sesto di una serie di cortometraggi voluti da Miu Miu, brand giovane e raffinato disegnato da Miuccia Prada e appartenente al Gruppo milanese, per esplorare la storia d’amore femminile e i molti aspetti della personalità di una donna. Per realizzare questo corto, che vede protagonisti Lubna Azabal, Roberto Zibetti e Patrizia Schiavone, è stata scelta la regista palestinese Hiam Abbass, che ha adottato la cifra stilistica della contemplazione del potere di trasformazione dei vestiti, della musica e della danza in uno studio affascinante ed evocativo delle donne di Palermo. “E’un progetto nato per una coincidenza” racconta Abbass “Ero in visita a Palermo quando mi è stato chiesto di dirigere un corto per la serie Miu Miu Women’s Tales. Era evidente che Palermo dovesse essere il mio set, la mia storia, le sue donne dovevano essere i miei personaggi, i suoi Pupi la mia ispirazione. Questa città racchiude una bellezza, una storia, una tradizione che suscita meraviglia, un grande sorriso. Certamente è uno spazio dove l’immaginazione incontra la creazione di una grande stilista e fa danzare la sua collezione nel magico universo della ‘Capitale siciliana’”. Alla Vucciria, cuore del centro storico di Palermo, brani di musica della tradizione tipicamente italiana fluttuano nella brezza tiepida fino al laboratorio di una sarta, portando con sé l’attesa della lunga sera estiva e forse anche un pizzico di magia. La sarta cuce a tempo, sulle note di Donna Sabella e Lu Rusciu Te Lu Mare, creando una misteriosa collezione di costumi per i pupi tradizionali, mentre la piazza si anima di musica e danze. Improvvisamente, un gruppo di donne vibranti si alzano e si uniscono ai musicisti in un crescendo di pois volteggianti e tacchi in suede metallizzato ticchettanti mentre la sarta osserva, lasciando lo spettatore meravigliato a domandarsi chi sia a tirare veramente i fili di questa inebriante festa.
Claudia Proietti