Metti un infermiere, che lavora nel reparto rianimazione di un grande ospedale londinese, e immagina la sua crociata contro il sonno artificiale, che più di una volta gli ha distrutto la vita.
Metti che il suddetto infermiere soffra di una strana malattia, che lo fa cadere addormentato nei momenti più impensabili e meno opportuni. Ancora, pensa a una sorella su due ruote (non quelle che si potrebbero immaginare) e a un nonno pescatore, leggendario giocatore di poker. Aggiungi uno sciagurato sonnellino nella toilette di una poker room, in compagnia delle persone sbagliate, da cui parte una corsa contro il tempo per scoprire il passato e un’eredità familiare nascosta. Immergi tutto nell’inadeguatezza di questo infermiere, Phil, che si trova a dover affrontare una potentissima e feroce banda di narcotrafficanti internazionali, fino al duello finale con la sua storica nemesi, il nemico che lo perseguita fin dall’infanzia: un subdolo e micidiale orsacchiotto di pezza. Inserisci tutto, così com’è, in una Londra metallica e onirica, che sfreccia a una velocità vorticosa, rallentata solo dalle sinapsi sovraccariche del protagonista. Se hai seguito tutti i passaggi, allora hai tra le mani e stai leggendo Narcophilia, il romanzo d’esordio di Daniele Bonaiuti. Questo eccellente e divertente noir atipico è scritto in una lingua e con uno stile, che raramente si sono visti nel panorama letterario italiano. I personaggi, a partire dallo straordinario protagonista, sono disegnati con una sicurezza sbalorditiva per un esordiente, attraverso tratti asciutti e nitidi, alternando emotività e ironia, che rendono spassosa e commovente allo stesso tempo la lettura. Gli ambienti e le situazioni sono descritti in un linguaggio scientifico, che affascina il lettore attraverso l’impiego di metafore e similitudini arditissime. I dialoghi, però, sono la vera ciliegina sulla torta. Pensati e scritti in uno stile cinematografico, sanno cogliere alla perfezione il carattere dei personaggi e catapultano il lettore nel bel mezzo della scena, sia che si tratti di una seduta di terapia erotica con la conturbante dottoressa Annette, sia che si debba affrontare un’infernale motosega, azionata da un peluche psicopatico. Se amate i romanzieri americani degli ultimi vent’anni, da Chuck Palahniuk a Cristopher Moore, fino a De Lillo, allora Narcophilia fa al caso vostro, perché racchiude in sé l’ispirazione di questi grandi scrittori, aggiungendo un taglio cinematografico e televisivo, che lo rende unico nel suo genere. Da consigliare a tutti: nonni, sorelle, vecchi zii e pericolosi gangster.
Narcophilia di Daniele Bonaiuti
Augh! Edizioni 2016