NUDA VERITAS. Il realismo sociale di Domon Ken in mostra a Roma

Fra i numerosi eventi organizzati in occasione del 150° anniversario del primo Trattato di Amicizia e Commercio fra Italia e Giappone, è la mostra Domon Ken. Il maestro del realismo giapponese, inaugurata lo scorso 27 maggio presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma e aperta fino al 18 settembre. Promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata da MondoMostre Skira con Zètema Progetto Cultura, la rassegna è a cura della prof.ssa Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale all’Università degli Studi di Milano, e del Maestro Takeshi Fujimori, direttore artistico del Ken Domon Museum of Photography.

 

Ken Domon (Sakata, 1909 – Tokyo, 1990) iniziò a dedicarsi alla pittura e alla fotografia dopo essere stato espulso, a causa della sua partecipazione a movimenti politici radicali, dalla facoltà di legge della Nihon University. Delle circa settantamila fotografie scattate dall’artista nell’arco della sua lunga carriera, e conservate presso il Ken Domon Museum of Photography di Sakata, la mostra ne presenta 150, realizzate fra gli anni ‘20 e gli anni ’70, in bianco e nero e a colori, tutte caratterizzate da un marcato taglio realistico e documentario. Un percorso per tematiche permette di seguire lo sviluppo del suo lavoro dagli esordi alla maturità. Nella prima sezione, Fotogiornalismo e propaganda anteguerra, sono esposti gli scatti pubblicati su giornali e riviste e quelli dedicati alla propaganda politica e alla promozione culturale del proprio Paese all’estero. Il dopoguerra: verso un realismo sociale, evidenzia invece la sua inversione, a guerra conclusa, di prospettiva e di intenti, ponendo al centro la vita quotidiana e la trasformazione in senso moderno-occidentale delle città giapponesi. È qui che il realismo sociale di Ken Domon raggiunge il suo apice con due serie: Hiroshima (1958), testimonianza del bombardamento e degli effetti catastrofici da questo prodotti sulle vite dei sopravvissuti, e i Bambini di Chikuho (1960), reportage sul problema della povertà dei villaggi di minatori nel sud del Giappone vista attraverso gli occhi dei bambini. Segue una sezione di Ritratti, con volti di noti artisti, scrittori, intellettuali e scienziati giapponesi, fra i quali Yukio Mishima, Jun’ichiro Tanizaki, Taro Okamoto e Yusaku Kamekura. Infine, Pellegrinaggio ai Templi Antichi raccoglie immagini di sculture e architetture buddhiste e di paesaggi, scattate in viaggio alla ricerca di «quel punto in cui passato e presente si fondono nei destini della gente, nella rabbia, la tristezza, la gioia del popolo giapponese».

 

Contrario alle foto artistiche e alle pose, Domon crea un ponte diretto tra la macchina fotografica e il soggetto, spogliando le proprie immagini di qualsiasi orpello drammatico: è così che, come disse di lui il poeta Kotaro Takamura, «il suo obiettivo cattura la nuda verità», una verità che per la prima volta con questa mostra viene raccontata al di fuori del Giappone.

 

Box informazioni:

 

Domon Ken. Il maestro del realismo giapponese

 

(27 maggio – 18 settembre 2016)

 

Museo dell’Ara Pacis

 

Lungotevere in Augusta, Roma

 

Tutti i giorni                    9.30 – 19.30

Giada Sbriccoli

"Bagno presso il fiume davanti allo Hiroshima Dome", 1957, dalla serie "Hiroshima" 535 x 748 mm. (Ken Domon Museum of Photography)
“Bagno presso il fiume davanti allo Hiroshima Dome”, 1957, dalla serie “Hiroshima”
535 x 748 mm.
(Ken Domon Museum of Photography)

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