Dalla collaborazione tra il National Art Museum of China (Namoc) di Pechino e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma nasce un’importante mostra che verrà ospitata fino al 15 settembre nelle sale di Palazzo Venezia. Tra gli straordinari artisti a cui viene dedicata questa mostra, ci sono Qi Baishi, secondo nel mondo solo a Picasso ed Andy Warhol per le vendite nelle aste mondiali, e Li Keran, suo discepolo che sin da giovane studiò l’arte di Leonardo, Michelangelo, Charles Le Brun e Käthe Kollwitz. E ancora, Huang Binhong, che nei giochi di luce e nell’uso del pennello e inchiostro arrivò a convergere con le tecniche dell’impressionismo occidentale, Jiang Zhaohe, il primo artista cinese ad avvicinarsi all’arte figurativa secondo un approccio propriamente rea lista, e non puramente simbolico come nella tradizione cinese, suo vero elemento di modernità. Ren Bonian, grande ritrattista, che ha immortalato “corpo e anima” dei personaggi attraverso pochi tratti di pennello, e Ian Tianshou che scuote la pittura tradizionale cinese con originali equilibri compositivi dal taglio quasi fotografico.
Nell’arco temporale che va dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento, Ren Bonian, Jiang Zhaohe, Qu Baishi, Pan Tianshou, Huang Binhong e Li Keran, sono i primi “ponti” verso l’arte contemporanea cinese, i primi ad essersi lasciati coinvolgere dalla modernità: un’innovazione che è avvenuta intimamente, a piccoli passi, creando lentamente le fondamenta di un’arte moderna per gli artisti successivi. L’influenza artistica occidentale, specialmente per quanto riguarda la tecnica, fu inevitabile ma questi sei artisti furono senza ombra di dubbio i protagonisti di una rielaborazione totale della pittura tradizionale cinese, nei suoi caratteri, non solo artistici e tecnici, ma anche culturali e sociali.
Seguendo una classica ripartizione dei generi pittorici, secondo quelle che sono sin dagli albori le tre tematiche tradizionali dell’arte figurativa cinese, la mostra si articola nelle sezioni “Ritratti”, “Fiori e uccelli” e “Paesaggi”, in un percorso espositivo che racconta come i Maestri abbiano “osato” oltre la tradizione, interpretando in maniera innovativa tecniche, generi e soggetti.
Mauro Meleddu
Info
Palazzo Venezia
23 giugno/15 settembre 2011
10.00/19.00
lunedì chiuso