Lo scorso 29 ottobre, presso la Fondazione Ferrero di Alba, è stata inaugurata la mostra FuTurBalla, a cura di Ester Coen, visitabile fino al prossimo 27 febbraio. Organizzata in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Torino e la Soprintendenza Belle Arti del Piemonte, la rassegna celebra l’opera del pittore, scultore, scenografo Giacomo Balla (Torino 1871 – Roma 1958), figura assai rilevante nell’arte italiana ed europea del primo Novecento.
Lo sviluppo stilistico dell’artista, dagli esordi alla grande stagione futurista, è illustrato da un centinaio di opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, fra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e l’Accademia di San Luca di Roma, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Museo del Novecento di Milano, la Tate Modern e la Estorick Collection di Londra, la Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, il Museum of Modern Art di New York, The Israel Museum di Gerusalemme.
Il percorso espositivo è suddiviso in tre aree tematiche: il realismo sociale e la tecnica divisionista; le compenetrazioni iridescenti e gli studi sulla percezione della luce; l’analisi del movimento e il futurismo. Nella sezione introduttiva si ammirano i dipinti dedicati alla misera e sofferta quotidianità degli “ultimi”, magistralmente espressa nel Polittico dei viventi (1903-1905). I forti contrasti chiaroscurali che caratterizzano gli scorci fotografici di questa prima fase evidenziano il costante e sempre più approfondito interesse per il rapporto fra colore e luce, che spinge Balla verso la sperimentazione della tecnica divisionista, di cui divenne uno dei maggiori interpreti. Nella sezione centrale della mostra, si può osservare invece come la ricerca dell’artista sia proseguita con un linguaggio più astratto e decorativo, in cui percezione sensoriale e spirito analitico concorrono a cogliere l’energia luminescente della vita, restituendone le innumerevoli varianti cromatiche. Infine la terza sezione è dedicata alla rappresentazione di vari aspetti dinamici del reale, che Balla ha condotto con interesse spesso scientifico, scomponendo i fenomeni in una successione di fotogrammi, come in Dinamismo di un cane al guinzaglio (1912), o in maniera più vitale e istintiva, come in Velocità astratta + rumore (1913-1914) e Velocità astratta. L’auto è passata (1913), opere nelle quali l’energia cinetica non riguarda più il mondo naturale, bensì quello artificiale delle macchine.
Nell’arte di Giacomo Balla la costante risulta così costituita da una originale elaborazione delle infinite possibilità di metamorfosi della modernità, in cui l’uomo può abitare poeti-camente anche in rapporto alla macchina, distillandone certi effetti ineffabili come la es-senza del movimento e la sottile luminosità. Già Goethe diceva: «Anche la cosa più innatu-rale è natura».
Box informazioni:
FuTurBalla
(29 ottobre 2016 – 27 febbraio 2017)
Fondazione Piera Pietro e Giovanni Ferrero
Via Vivaro 49, Alba (CN)
Lun – Ven 15.00 – 19.00
Sabato, Domenica e festivi 10.00 – 19.00
Martedì chiuso
Giorni di chiusura: 24-25, 31 dicembre 2016, 1 gennaio 2017
www.fondazioneferrero.it
Giada Sbriccoli