Ormai segnato da ristrettezze di tipo economico e musicale, il celebre concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma è andato in scena anche quest’anno senza deludere le attese. Forse perchè queste ultime non erano tali da preannunciare un evento di grande successo. Da diversi anni, ad eccezione della partecipazione straordinaria di Vasco Rossi nel 2009, il concerto vede tra le proprie fila artisti molto validi ma non eclatanti, che contribuiscono comunque ad offrire uno show movimentato e strepitoso grazie all’elevata competenza musicale, l’originalità e la predisposizione al contatto con il grande pubblico di massa. Quando queste caratteristiche fondamentali vengono a contatto con scelte pubblicitarie di case discografiche, scarsa vena dei partecipanti e mancata convocazione di big della musica, l’atmosfera speciale di questo giorno di musica e festa ne risente. Proprio come è accaduto quest’anno, dove a mio avviso è mancata un po’ quella voglia di coinvolgere il pubblico che è sembrato distaccato a godersi più che altro la giornata di sole, partecipando solo di riflesso al concerto. Le performance di Carmen Consoli e Simone Cristicchi sono risultate relativamente piacevoli, i Baustelle e Samuele Bersani sono stati i più “recepiti” dal pubblico presente. Per fortuna l’istrionico Vinicio Capossela con la sua musica un po’ teatrale, ha portato nel finale un tocco di quell’originalità che si era persa durante la giornata. Nota lietissima dell’evento è stato l’ospite internazionale di quest’anno, lo scozzese Paolo Nutini, che ha proposto i suoi successi più conosciuti attraverso una performance live di livello, a mio modo di vedere assolutamente il più bravo. Ad ogni modo l’evento è andato in scena, perchè nonostante tutto il Primo Maggio è l’unico concerto in grado di riunire persone da tutte le parti d’Italia e portarle a Roma per godere di una giornata di musica. Per un concerto completo di alto livello attendiamo speranzosi l’anno prossimo.
Vincenzo Pietropinto