Chiara Mu, artista romana che opera principalmente nell’ambito di interventi site-specifc utilizzando installazioni, performance e video, sarà dal 19 febbraio nella sede dell’associazione AlbumArte con una mostra intitolata From Here to Eternity.
Accompagna il progetto espositivo un’iniziativa davvero particolare, pensata proprio dall’artista come parte integrante del suo lavoro, che prevede una campagna di crownfunding, che finanzierà la realizzazione dell’idea e di un web documentary che ne racconterà la concretizzazione.
Invitata a realizzare una mostra nello spazio di AlbumArte, l’artista ha pensato ad un progetto che risponda alla domanda: può lo spazio performare o possiamo noi performare lo spazio? Ha dunque elaborato alcuni esercizi di visione, dedicati esclusivamente allo spazio di AlbumArte. I fondi raccolti serviranno a sostenere parte delle spese di produzione della mostra.
Esercizi di Visione sono esercizi performativi che si realizzeranno nella città di Roma e non solo, pensati e dedicati personalmente a chi sottoscrive una donazione. La raccolta fondi è già partita e le performances, o meglio gli Esercizi di Visione, sono l’unico benefit che i donatori potranno ricavarne. Chiara Mu infatti offrirà come corrispettivo alla sottoscrizione di donazioni un esercizio performativo personalizzato.
Dunque non un’opera da toccare, ma un qualcosa che ha un valore diverso. Il sostenitore potrà infatti entrare in relazione diretta con l’artista durante il processo della creazione delle opere, condividendo con lei tempo e spazio per uno scambio che non ha nulla a che fare con il denaro, se non il prezzo.
Si può acquistare un percorso guidato con indizi lasciati dall’artista in luoghi pubblici per raggiungere un posto inaspettato di Roma, oppure si può vivere un’intera notte di esercizi di visione con Chiara Mu, perdendosi con lei sotto il cielo della città eterna.
Un’idea sicuramente interessante, che ha il potere di avvicinare le persone all’arte contemporanea in un modo originale. Perché collezionare opere quando si possono collezionare esperienze? Un nuovo modo di intendere il costo del capitale umano che, assume tanto più valore proprio perché non rientra più nella dimensione delle cose ma delle sensazioni, del sentire.
Ma chi è Chiara Mu? Nata a Roma nel 1974. Diplomata nel 2001 in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma ed in Fotografia nel 2002 alla scuola E. Rolli di Roma, ha vissuto a Londra per 10 anni, ove ha conseguito il diploma biennale di Master in Fine Art al Chelsea College of Art and Design.
La sua pratica artistica consiste di traduzioni Dal reale estirpa tutto quanto la seduce ed attira traducendola in esperienze estetiche, attraversabili da chi guarda a più livelli.
La definizione “site/situation-specific” sta ad indicare che ogni intervento dell’artista, è una risposta al richiamo di luoghi, situazioni, contesti che incontra e con cui si rapporto in chiave dialettica. Ciò comporta spesso la sovversione delle condizioni e caratteristiche di posti e situazioni apparsi rilevanti.
Interessante è l’utilizzo, come strategia, della provocazione emotiva e fisica, al fine di sfidare chi guarda ad un mutuo scambio, ad una mutua esposizione del sé. L’interlocutore è spinto ad entrare in un “sistema aperto” ove applicare una fenomenologia del sé, uscendo dalla propria realtà per poi appropriarsene con una visione completamente nuova.
Installazioni e performance sono le modalità di lavoro preferite da Chiara Mu, infatti questo le consente la libertà di agire su più fronti, dalla produzione di oggetti alla creazione di strategie relazionali che coinvolgono il luogo, il visitatore e l’artista.
Sicuramente Chiara Mu rappresenta una delle artiste contemporanee a tutto tondo e, allo stesso tempo, più innovative e ancora da scoprire.
Allo spettatore che vorrà intraprendere un cammino con l’artista resterà, di sicuro, una esperienza unica.
Grazia Manna