Roma: al Vittoriano, la Mostra “Fan Zeng, la sinfonia delle Civiltà”

Per il 45° anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Italia, Roma festeggia al Vittoriano con una inedita mostra dedicata al grande maestro Fan Zeng.1111

L’evento “Fan Zeng. La Sinfonia delle Civiltà” sarà visitabile sino al 27 settembre, e sarà il primo evento dedicato a questo artista straordinario “appassionato di pittura, capace esecutore di arte calligrafica, occasionalmente autore di poesie e prose per esprimere i suoi sentimenti, amante della storia”

 

Due sono stati gli imperi che al mondo hanno impresso un segno grandioso e duraturo nella Storia, anche per il loro monumentale disegno civilizzatore: quello cinese e quello romano. In occasione del 45° anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Italia, Roma ha voluto festeggiare con un grandioso ed unico evento dedicato al maestro cinese Fan Zeng.

La mostra intitolata “Fan Zeng. La sinfonia della civiltà” è curata da Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica Italiana, ed organizzata da Comunicare Organizzando.

I rapporti tra i due imperi certo non risalgono a 45 anni fa ma a molto più in là, alla Via della Seta, che metteva in relazione la Dinastia Han e l’Impero Romano, ai viaggi di Marco Polo e ai dialoghi di Matteo Ricci. Tutto questo scambio, nel corso dei secoli, ha contribuito a creare una relazione unica tra due supremazie culturali. La mostra ospitata nel Complesso Vittoriano a Roma, sino al 27 settembre, vuole mettere in risalto proprio questo rapporto tra Italia e Cina, attraverso l’opera del grande artista internazionale Fan Zeng.  Quello che fa di questo maestro un genio è il suo tentativo di non cedere alle tentazioni dell’avanguardia, ma di conciliare il futuro all’interno della tradizione cinese, creando non solo armonia tra i secoli ma anche tra le civiltà. Ecco cosa avviene quando dà vita a Michelangelo con un potente ritratto, o quando con il pennello cattura l’amicizia di Matteo Ricci e Xu Guangqi (1562-1633). Nato 77 anni fa e discendente da tredici generazioni di studiosi, il Maestro ha imposto il suo segno sulla poesia, sulla pittura e sull’arte calligrafica, i tradizionali campi espressivi della classe intellettuale.2222

Quello che ritroviamo nelle linee purissime, nelle sfumature sono la manifestazione degli stati d’animo e delle emozioni più complesse eppure espresse con una difficilissima semplicità. Il suo stile è caratterizzato da quella che molti chiamano sprezzatura. In realtà non è superbia, bensì la potenza che solo i grandi artisti hanno: l’artista comune si limita ad esibire il suo talento, Fan Zeng non esibisce la sua arte, perché la sua arte, in un certo senso, è una non-arte proprio come la più perfetta azione del Tao è la non-azione.

Nei capolavori presentati in questa mostra la ricca biografia di Fan Zeng, la sua immensa erudizione, il suo senso dell’ironia, la sua forte presenza fisica scompaiono. I “Quattro tesori dello studio” svaniscono e resta solo il Qi, l‘energia vitale, che circola tra il visibile e l’invisibile.

L’opera del Maestro è grande perché elabora ciò che l’arte da sempre si pone come fine consapevolmente e non, ossia essere di grande impatto sociale, culturale, e capace di avvicinare senza distorcerne l’identità civiltà così diverse come quella Orientale ed Occidentale.

Da questa contaminazione possono nascere cose grandiose. L’opera di Fan Zeng lo dimostra esplicitamente. E’ una Sinfonia delle civiltà.

Le sue pitture figurano nelle collezioni del Museo del Palazzo imperiale di Pechino, nei più importanti poli museali cinesi e anche nel Musée Guimet e al Rodin di Parigi. Nel 1984 la città diOkayama – capoluogo dell’omonima prefettura in Giappone – ha fondato una Galleria d’Arte intitolandola al suo nome. Egli è riuscito a farsi artefice di una variazione innovativa, di una “nuova forma di Classico”, rimanendo estraneo alle ossessioni dello stile e delle tecniche delle avanguardie, superando le scene agresti, tipiche della tradizione secolare cinese, pur conservandone i temi paesaggistici e floreali, magistralmente trasposti nella vasta fortuna che hanno incontrato i suoi capolavori. Il loro comune afflato è l’amore e la riverenza per le creature viventi e per il Creato. Si ritrovano così montagne e pastori, nuvole e pescatori, stagni e pascoli, piante ed animali. Su tutti, troneggiano i suoi dipinti di personaggi storici. Per questi ultimi, si va dall’unicità dell’eclettico genio di Michelangelo – ritenuto fra i più eminenti di ogni era e scelto dall’artista come immagine-simbolo della sua prima Personale italiana – passando per Miti intramontabili, leggendari Eroi e Saggi cinesi, sino ad arrivare ai “nostri” Mark TwainAlbert Einstein, Niccolò Paganini, di fronte al mare di Genova, e Dante e Beatrice, che “galleggiano” verso il Paradiso.

 

 

 

Grazia Manna

 

Mostra: “Fan Zeng. La Sinfonia delle civiltà”

Complesso Vittoriano  – Via di San Pietro in Cercere – Roma

Dal  30 giugno al 27 settembre

Tel. 06/6780664 – 06/6780363

e-mail: info@comunicareorganizzando.it

www.comunicareorganizzando.it

 

 

 

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