A Roma riapre l’ex Carcere Minorile in Via San Michele 25, la struttura disegnata dall’architetto Carlo Fontana nel 1700, per proporre tre notti di proiezioni cinematografiche. L’evento, a cura del Piccolo Cinema America, di CityFest – Fondazione Cinema per Roma e dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del MiBACT , si svolgerà dal 2 al 4 dicembre dalle ore 18 alle 20.30, sarà ad ingresso gratuito fino a esaurimento posti, previo ritiro coupon a partire dalle ore 17.30 e 20:00 presso il luogo della manifestazione. Il programma prevede doppie proiezioni grazie alla numerosa adesione delle persone interessate a partecipare:
mercoledì 2 dicembre, Marco Risi presenta “Mery per sempre” di M. Risi (1989, 102 min); giovedì 3 dicembre, “Christiane F. – Noi i ragazzi dello zoo di Berlino” di Uli Edel (1981, 138 min); venerdì 4 dicembre sarà la volta di “La mala educación” di Pedro Almodóvar (2004, 106 min).
Riapre così l’Istituto Apostolico di San Michele di Trastevere, in particolare il suo padiglione anticamente adibito a carcere per la detenzione minorile e nel quale sono stati girati e ambientati decine di film. Grazie ad una co-produzione tra il Piccolo Cinema America e la Fondazione Cinema per Roma, per tre giorni questo spazio, ora parte dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, tornerà a vivere attraverso la luce di un proiettore cinematografico e dei suoi racconti.
L’evento rientra nel nuovo progetto CityFest, nato dalla collaborazione con il Piccolo America, “Roma è il Cinematografo”: un festival itinerante, già pronto a lanciare il suo secondo e terzo evento nel Rione Trastevere, che porterà la cittadinanza a vivere in termini culturali e sociali luoghi normalmente destinati ad altre funzioni, abbandonati o solitamente chiusi alla libera fruizione. Un nuovo modo di vivere la città, il cinema e di fruire quest’ultimo all’interno della città. Tre serate sul tema “Giovani e disagio giovanile” con tre film cult italiani e internazionali.
Si tratta di film che propongono tematiche molto forti e personaggi molto giovani le cui vite hanno preso risvolti particolari. Film che invitano a riflettere, a commentare, non senza uno sguardo di denuncia verso un mondo sempre più difficile ed esclusivo per tanti giovani che si sentono tagliati fuori e scelgono la strada, la droga, i bassifondi della società.
«Abbiamo proposto al presidente della Fondazione Cinema per Roma, Piera Detassis, quest’idea di invadere rioni e quartieri della città riproponendo la fruizione in termini culturali e sociali di alcuni luoghi storici e simbolici dei nostri territori per dimostrare ancora una volta la volontà dei giovani di questa città di essere protagonisti e non semplicemente fruitori» dichiara il portavoce del Piccolo America, Valerio Carocci. «Iniziamo da Trastevere, il nostro ‘Rione Natale’, con questo evento, ma siamo già pronti per attraversare Testaccio e Corviale nei prossimi due anni. Siamo convinti che l’idea del CityFest sia una proposta vincente, ma soprattutto che possa contribuire al rilancio culturale di questa città creando un nuovo legame tra i territori e il cinema. La proposta di programmazione è stata dettata dalla volontà di raccontare questo luogo, attraverso le violenze consumate al suo interno e il disagio provato dai ragazzi reclusi, disagio che ancora oggi, in altre forme, anima e caratterizza gli adolescenti di questo paese».
«La collaborazione con Piccolo America ci è parsa subito imprescindibile – spiega la presidente Piera Detassis – perché la missione di Fondazione Cinema per Roma è fare rete con i tanti protagonisti del cinema e dell’audiovisivo a Roma, ma soprattutto perché ci entusiasma la loro idea, quella di far vivere attraverso i film, i luoghi della città, i monumenti, i quartieri dimenticati, quelli lontani, persino proiettando capolavori sugli ecomostri, come successo a Venezia. Nel caso della rassegna “Roma è il cinematografo”, c’è qualcosa di più: un luogo di reclusione si apre all’esterno, diventando simbolo di una difficile condizione giovanile, sempre presente, ma che è possibile sconfiggere. Oggi più che mai la forza comunicativa e irregolare dei ragazzi del Piccolo America può e deve servire da scudo al timore, liberando l’immaginazione, la riflessione, l’arte».
«Crediamo fermamente, da ragazzi che vivono e attraversano questa città, che l’unica risposta, all’oscurantismo e all’intolleranza possa essere la cultura e l’attivazione sociale. Più che mai in questi giorni di paura, come fece Nicolini con l’Estate Romana nel 77-78, invitiamo i cittadini ad uscire e vivere la città ed a non chiudersi dentro casa. Ringraziamo la presidente Detassis – continua Carocci – per aver accolto la nostra proposta, tutto lo staff del CityFest, la direttrice dell’Istituto per il Restauro, Gisella Capponi, per averci ospitato con grande disponibilità e tutti i suoi collaboratori che volontariamente hanno garantito la loro presenza per tenere aperta la struttura».
Per Info: americaoccupato@gmail.com