Rosso Fiorentino e Pontormo

11111111111111111 Rosso Fiorentino e Pontormo ancora una volta insieme a Firenze, come fu nella bottega del loro maestro Andrea del Sarto, e per la prima volta a confronto con opere provenienti dall’italia e dall’estero, in un’esposizione unica e imperdibile, curata da Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) e Carlo Falciani (Docente di storia dell’arte). Se ne mettono in luce così le similitudini e la comune ‘nascita’ artistica (i due erano coetanei, nati entrambi nel 1494), quanto le divergenze, caratteriali ed artistiche, che li portarono a percorrere strade differenti. Allievi di Andrea del Sarto quanto di Fra Bartolomeo, dei quali la mostra espone meravigliose opere che consentono un immediato confronto con i nostri due artisti, inizialmente lavorarono insieme alla Santissima Annunziata; successivamente Jacopo Carrucci (Pontormo) lavorerà quasi esclusivamente per i Medici a Firenze da cui si allontanerà solo una volta per un breve viaggio a Roma, mentre Giovan Battista di Jacopo (in arte Rosso Fiorentino) si sposterà molto durante la sua vita, tra Piombino, Napoli, Città di Castello fino alla corte di Francesco I a Fontainebleau in Francia. La loro storia artistica è particolarmente interessante perché seppero, nella Firenze di inizio ‘500, rompere con gli schemi e le regole dei classici portando la pittura verso il manierismo in modo personale ed originale, aprendo così nuovi orizzonti all’arte europea.Della loro intensa attività, troviamo qui esposte circa il 70% delle loro opere, divisi in dieci sezioni tematiche, tra tele, disegni, arazzi e affreschi.Il carattere chiuso e malinconico del Pontormo emerge in una ricerca maniacale della perfezione, che lo farà avvicinare alla pittura tedesca (pensiam o al Durer) e al naturalismo leonardesco; brillante ed amante della filosofia, si dice del Rosso che volesse tener viva la tradizione fiorentina, da Donatello a Masaccio, e che fu influenzato anche dalla letteraturacabalistica ed esoterica. Solo nel segno di Michelangelo ci sarà un riavvicinamento stilistico tra i due.All’apertura della mostra i tre affeschi della Santissima Annunziata: ‘Il viaggio dei Magi’ di Andrea del Sarto, ‘la visitazione’ del Pontormo e l’ ‘Assunzione’ del Rosso; meraviglioso il confronto poi tra la ‘Madonna delle arpie’ del maestro, posto tra le opere dei sui allievi, ‘La madonna in trono tra i Santi’ del Pontormo a sinistra e la Pala di Santa maria Nuova del Rosso.Il valore di questa incredibile mostra, oltre al piacere di poter ammirare così tante opere, molte delle quali restaurate per l’occasione, è proprio nell’occasione che offre per confrontare questi grandi protagonisti del ‘500 con prestiti che arrivano dalla Galleria Palatina, dagli Uffizi, dal Museo di Capodimonte, e poi dalla National Gallery di Londra, dalla National Gallery di Washington, dal Louvre e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.

 

Silvia Andriuoli

 

 

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