Pompei e i suoi infiniti tesori. Scoperta nell’area di Porta Ercolano una rara tomba a cassa di età sannitica: si tratta di un eccezionale reperto di epoca preromana che è in grado di fornire informazioni su un periodo storico poco conosciuto. Il ritrovamento è avvenuto nel corso degli scavi realizzati dalla soprintendenza in collaborazione con l’équipe francese del Centro Jean Bérard di Napoli. La tomba che risale al IV secolo a.C., fortunatamente non è stata trafugata e oggi appare completa di corredo funerario.
Il 21 settembre gli archeologi del Centre Jean Bérard e dell’École Française de Rome, la direttrice del centro transalpino Claude Pouzadoux e il soprintendente di Pompei Massimo Osanna, hanno presentano la scoperta. Uno scheletro di una donna morta nel IV secolo a.C. attesta l’eccezionalità del ritrovamento: la prima incursione romana in quelle terre avvenne solamente nel 310 a.C. e la scoperta è in grado, così, di fornire informazioni sul periodo sannitico. Sotto il governo dei guerrieri dell’Irpinia e posta sotto il controllo di Nocera, Pompei fiorì: crebbero i commerci, fu costruita una cinta muraria e un porto. All’interno della tomba demarcata da lastre di pietra, sono stati rinvenuti una decina di vasi, un’anfora non decorata e ceramiche a figure rosse, tra cui lekythos e piatti. Nelle parole del soprintendente Massimo Osanna, Pompei non deve essere solamente difesa dagli agenti atmosferici e dall’incuria, ma esplorata: “E’ una città ancora viva, non solo da salvaguardare, ma da indagare e studiare”.
L’area di Porta Ercolano, situata in direzione di Villa dei Misteri immediatamente fuori dalla cinta muraria, non è nuova a tali sorprese: nel corso degli scavi dell’equipe francese, che proseguono da circa 10 anni, era già stata scovata un’officina di vasai di epoca romana, rimasta in uso fino al giorno dell’eruzione.
Francesco Consiglio