Serj Tankian all’Auditorium con l’Orchestra Sinfonica Italiana

Pubblico da evento rock, scenario da concerto di musica classica. Non l’erba schiacciata di uno stadio ma la Cavea dell’Auditorium di Roma. Magliette, jeans e borchie al posto di smoking e abiti da sera. Il gesto delle corna per salutare non una band qualsiasi ma l’Orchestra Sinfonica Italiana.

E’ il miracolo di Serj Tankian e del suo tour “Elect the dead Symphony”  rivisitazione orchestrale del suo primo album da solista “Elect the dead”.

Conosciuto soprattutto come voce dei “System of a Down”, gruppo che ha dominato le scene del rock/metal per più di un decennio, distinguendosi sempre per l’ originale timbro orientaleggiante della sua voce e la sua straordinaria abilità di polistrumentista. Ha esordito come solista nel 2007 con un album di grande impatto e dal sound molto particolare, dove infonde al metal più duro la dolcezza e la melodia che rivela le sue origini armene. Disco molto impegnato socialmente nei contenuti, celebre il video di “Empty Walls” in cui i bambini giocano alla guerra simulando gli attacchi alle Torri gemelle e le torture di Abu Grahib.

Ma il lavoro fatto con “Elect the dead Simphony” è qualcosa di davvero particolare. Fare qualche concerto accompagnati da un orchestra sinfonica è stato un vezzo che si sono tolte molte band, dai Deep Purple ai Metallica. Ma in quasi tutti i casi l’orchestra svolgeva un ruolo di accompagnamento al rock mentre in “Elect The Dead Symphony” se ne nutre. Tankian ha riscritto l’album musicalmente giocando una sfida non indifferente innanzitutto con la sua voce, collaudata su altri toni, ma sopratutto con i suoi fans che non hanno di certo imparato ad amarlo sulle note di arpe e violini.

Il risultato è stato sorprendente come il tour, pochi artisti avrebbero rischiato di portare in giro per il mondo un esperimento di queste dimensioni, confrontandosi in ogni pese con un orchestra diversa.

Il concerto di Roma non sarà dimenticato facilmente. Il dvd sul primo concerto orchestrale, tenutosi in Nuova Zelanda con l’Orchestra filarmonica di Auckland, non rende giustizia allo spettacolo dal vivo. La voce di Tankian esplode anche fuori dall’Auditorium quasi volesse portare la maestosità del suo rock sinfonico nelle case di tutti i romani. Chi conosce già la versione originale dell’album resta estasiato dal modo in cui gli archi si appropriano della potenza delle chitarre elettriche convertendole alla loro dolcezza ma mantenendone la forza. Chi invece lo ascoltava per la prima volta doveva solo lasciarsi trasportare dalla forza smisurata di questo duetto tra rock e musica classica.

La scaletta del concerto ha visto eseguire tutte le tracce di “Elect the dead” più tre brani inediti: “Peace be revenged” “Disowned Inc” e “Borders” dal nuovo album “Imperfect armonies” che uscirà il 7 settembre negli Stati Uniti.

E dopo il successo della tappa romana tutti sperano che Tankian porti anche a Roma il tour per il nuovo album visto che in precedenza si era fermato solo a Milano ma probabilmente, ora che ha scoperto il fascino della Capitale, non esiterà a tornare.

Nicola Salerno

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