Si conclude quest’anno, sempre sotto la guida di Mimmo Strati,la trilogia shakespeariana. Dopo Romeo e Giulietta e Sogno di una notte di mezza estate,dall 8 al 23 febbraio in scena al Teatro delle Muse di Roma La Bisbetica domata con Mimmo Strati,Cesare Cesarini,Anita Pusceddu, Chiara Alivernini, Francesco Falco, Francesco Trifilio, Tommaso Moro,Claudio Zaccaria, Armando Bottaro, Alessandro Ierman, Danilo Mustafà, Michela Aloisi,Sarah Scolae con le piccole Chiara e Sofia Strati.
Il titolo è noto quanto la trama e la Compagnia dei Bardi ripropone in maniera piuttosto aderente al testo originale tutta la vicenda shakespeariana, fra le prime scritte da Shakespeare e tra le più riproposte anche nelle compagnie teatrali debuttanti .
Le origini della Bisbetica Domata si radicano nella Londra del 1953,dove a tenere sotto assedio la città c’era un temibile nemico: la peste. La regina Elisabetta ordina allora la chiusura dei teatri per evitare il contagio . Così gli attori della Compagnia del Conte di Pembroke sono costretti a fuggire. Per continuare a recitare la loro “Bisbetica domata” devono abbandonare Londra. È così che prende il via questa edizione della Bisbetica di Shakespeare.
La storia ha per protagoniste due sorelle : la dolce Bianca e la bisbetica Caterina. La prima ha due pretendenti Gremio e Ortensio ai quali si aggiungerà Lucenzio mentre l’altra,visto il suo non facile carattere,neanche uno. Il padre Battista non darà in moglie Bianca se prima non sarà presa in moglie Caterina.
Nella tipica ambientazione meta-teatrale shakespeariana ,dove il teatro è nel teatro,compare Cristopher Sly, un ubriacone al quale la compagnia farà credere di essere un grande attore e lo imporranno sulla scena come Petruccio ,avventuriero veronese che sposerà e soggiogherà Caterina,non tanto per amor suo,ma per amor di dote.
In un modo o nell’altro sarà proprio Petruccio a modificare e condurre tutto lo spettacolo in un esilarante gioco di battute, in un periodo storico dove le donne non erano ammesse in scena e dove lo spettatore si troverà a ridere di un improbabile Bianca e una “mascolina” Caterina.
L’amore,i soldi e la vita coniugale sono i filoni del racconto che si intrecciano e convivono in scena: l’amore corrisposto di Lucenzio per Bianca,la vita coniugale fatta di sofferenza e stenti voluta da Petruccio per soggiogare Caterina e i soldi mascherati da amore , motore e ingranaggio che muove la commedia. Velata ma non troppo è la considerazione che Shakespeare ha delle donne, frivole e quasi inutili se non nel momento dell’obbedienza e sottomissione al marito.
Il meta-teatro tipicamente Shakespeariano fa partecipe lo spettatore che si trova immerso in una sorta di doppio sogno ,attratto non tanto dalla storia della bisbetica Caterina quanto dalle vicende del gruppo teatrale che da carnefici diventano vittime del temperamento del Petruccio,convintosi di essere veramente un grande attore e che stenta a scindere la finzione teatrale dalla vita “meta-reale”.
L’intramontabile commedia è stata resa vivida e interessante dalla splendida recitazione di tutti i “Bardi” .Gli spettatori sono stati immersi nel periodo elisabettiano tra musica e costumi proposti in scena in maniera ricercata.Soprattutto la musica che fa da intervallo sequenziale agli atti della commedia.
Un complimento personale va a tutta la Compagnia che ha reso omaggio al meglio ad una commedia senza tempo !
BOX INFORMAZIONI
LA BISBETICA DOMATA
Teatro delle Muse
via Forlì 43, Roma (Metro Policlinico)
dal 4 al 23 febbraio
dal lunedì al venerdì alle ore 21,00
il sabato alle 17,00 e alle 21,00
la domenica alle 18,00
Info e Prenotazioni. Tel 06.44.23.36.49
= accademia.deibardi@libero.it
Michela Cenci