Dal 26 gennaio al 17 aprile 2017, il Museo d’Arte Moderna di Bologna ospita la mostra Jonas Burgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza, la prima personale italiana del pittore berlinese Jonas Burgert (1969), curata da Laura Carlini Fanfogna. La mostra si inserisce nella sezione “Polis” della quinta edizione di “ART CITY Bologna”, il programma istituzionale di eventi e iniziative culturali, organizzato dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, in occasione di “Arte Fiera”.
Nella Sala delle Ciminiere del MAMbo sono esposti in tutto 38 dipinti realizzati dall’artista negli ultimi dieci anni. Nel continuo variare delle forme e dei temi, rimane costante e persino ossessivo il riecheggiare del delfico “nosce te ipsum”, che diffonde su ciascuna tela la stessa atmosfera tesa, irreale, fosca, spesso terrificante. “Conoscersi”, del resto, vuol dire raschiare il fondo alla ricerca dell’ignoto, unico vero terrore dell’umanità. Nell’intento di risolvere gli enigmi della vita, l’artista si dedica, anima e corpo, all’accurato scandaglio di ogni angolo della coscienza e dell’inconscio, infiltrandosi in caotici affollamenti di figure antropomorfe, zoomorfe o ibride, nei grandi dipinti come ihr Schön (2016), o dissolvendosi nel vuoto muto e paralizzante dei volti ritratti in opere quali immer (2014), più ridotti nel formato ma non nella forza espressiva. Specialista dello scandaglio, Burgert esplora così gli abissi dell’animo umano fino a far emergere gli spettri e i demoni che ne minacciano l’equilibrio, esorcizzandoli poi per mezzo di una grottesca narrazione visiva di carattere teatrale, un’autentica messa in scena di drammi psichici, con tanto di maschere, costumi e scenografie. Al centro di questi psicodrammi compare spesso un’inquietante figura femminile, come quella ritratta in Schliefe (2016), dal volto quasi interamente coperto dalle bende di un turbante. Poliedrica incarnazione del mistero dell’esistenza, la donna di Burgert è la Natura, insieme Madre e matrigna, ma anche e soprattutto la “Norna”, divinità norrena che tesse e arbitrariamente recide il filo del destino.
Tuttavia, il mistero è tale se resta infine irrisolto, e Burgert dimostra di esserne consapevole, scegliendo per i propri dipinti dei titoli talvolta intraducibili, dal forte effetto straniante, che, come scrive David Anfam, autore di uno dei testi critici inclusi nel catalogo, «evitano i luoghi comuni e tendono ad essere elusivi/allusivi invece che esplicativi». Più interessato alla sensibilità che all’empatia, l’artista preferisce infatti incantare il pubblico facendo leva sull’originalità espressiva ottenuta mediante l’uso idiosincratico del colore, la stravaganza delle forme e degli accostamenti fra soggetti e tematiche, il gusto morboso per l’elemento macabro.
Box informazioni:
Jonas Burgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza
(26 gennaio – 17 aprile 2017)
Museo Morandi e MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni 14, Bologna
Martedì, mercoledì, domenica e festivi 10.00 – 18.00
Giovedì, venerdì e sabato 10.00 – 19.00
Lunedì chiuso
www.mambo-bologna.org
Giada Sbriccoli