SPIRITO D’AVVENTURA, BUONE GAMBE, EMOZIONI E NATURA: È IL CAMMINO DEI BRIGANTI AI CONFINI DELLA STORIA.

L’Italia è un Paese storicamente ricco di attrazioni turistiche e di paesaggi mozzafiato che attirano la curiosità di viaggiatori, intrepidi escursionisti, appassionati esploratori. Il nostro territorio è rinomato per la presenza di famosi cammini che si immergono nella natura più incontaminata, negli scorci più spettacolari, rendendo anche il percorso più estenuante un viaggio avvincente. Tra questi, ce n’è uno che è lungo ben 100 km, un itinerario completamente a piedi che ripercorre le vecchie orme dei briganti che vissero tra il Lazio e l’Abruzzo, alle pendici del Monte Velino, la terza cima degli Appennini: un cammino emozionante a quote medie (tra gli 800 e i 1300 metri di quota), vecchia casa dei briganti della Banda di Cartore tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino.

 

Il Cammino dei Briganti ripercorre l’antica linea di confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie, seguendo le tracce dei fuorilegge che popolavano la zona a cavallo tra la Marsica in Abruzzo e il Cicolano nel Lazio. I briganti vivevano proprio qui, per muoversi da una parte all’altra a seconda delle minacce e della convenienza. Questi uomini non erano propriamente dei malviventi, come molte credenze vorrebbero imporre, piuttosto erano assimilabili ai partigiani, poiché lottavano contro l’invasione dei nordici Sabaudi che avevano decuplicato le tasse a persone povere e imposto la leva obbligatoria a quanti non potevano sottrarsi dall’obbligo di custodire la terra. Erano spiriti liberi, che non volevano assoggettarsi ai nuovi padroni, e proprio per questo motivo erano costretti a vivere in clandestinità. La loro è una storia datata di 150 anni ai “margini” della storia, quella dell’unificazione d’Italia, fatta anche di rapimenti, riscatti, violenza e soprusi, subiti o perpetrati. Oggi viene riproposta l’esperienza di questi viaggiatori antichi: un excursus a piedi da paese a paese, lungo un cammino di 7 giorni, ormai ben percorribile, segnato e con tappe organizzate e luoghi attrezzati. La partenza è prevista da Tagliacozzo, antico e ben conservato borgo ricordato anche nell’Inferno di Dante; la strada continua passando per diversi, piccoli villaggi, posti a guardia del massiccio del Velino (Poggio Filippo, San Donato) fino all’ultimo paese abruzzese (Santo Stefano di Sante Marie) e attraversa il confine che entra nel Cicolano raggiungendo minuscoli paesi quasi disabitati dove l’accoglienza degli ultimi abitanti dà l’opportunità di un incontro intenso e autentico con queste terre. Da Nesce fino al magico borgo di Cartore, un tempo sede della omonima banda di briganti, poi, il percorso raggiunge il Lago della Duchessa (a 1788 metri sopra il livello del mare) incastonato in una delle più belle cornici dell’Appennino che domina la piana del Cicolano e la Marsica, e continua verso Magliano dei Marsi per tornare, infine, come un anello che si congiunge, al casale Le Crete.

 

Tutto il viaggio è curato nei dettagli, è possibile rifocillarsi e dormire agriturismi, B&B, affittacamere. È percorribile in solitaria, o compagnia: proprio il 3 luglio 2016 parte un gruppo di avventurieri pronti ad immergersi in questo fantastico tour. La tappa avrà termine il 9 luglio. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito internet camminobriganti.wordpress.com/info-pratiche e www.cammini.eu/viaggi/il-cammino-dei-briganti-abruzzo-lazio

 

 

zPiera Feduzi

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