La “casa” della Magna Grecia ha festeggiato un importante successo. Il 29 luglio è stato inaugurato in pompa magna il nuovo allestimento del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MarTa), alla cerimonia hanno preso parte il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini. In primo piano il restauro del secondo piano e l’approntamento di un nuovo percorso espositivo.
Affondando le radici nell’epoca Neolitica e attraversando circa 8000 anni, il nuovo itinerario ripercorre la storia della città fino alla fine del IV secolo a.C. in continuum cronologico con i reperti del primo piano, che conserva testimonianze dall’età ellenistica al medioevo.
Molto vasta e importante la collezione del MarTa, uno dei trenta musei autonomi creati dalla riforma voluta dal Ministro Franceschini: oltre alla famosa tomba dell’atleta databile tra il 500 e il 480 a.C. e rinvenuta nel 1959 completa di scheletro e corredo, colpiscono i marmi e bronzi di fattura greca come lo Zeus di Ugento. Protagonisti indiscussi del museo pugliese sono inoltre, gli “ori di Taranto” di epoca ellenistica e romana, la kore in marmo di Montegranaro, la giara micenea da Scoglio del Tonno, e la copia, su rilievo a laser scanner, della Dea in trono conservata all’Altes Museum di Berlino. Di notevole interesse sono ancora alcuni oggetti legati al mondo dello sport e dell’atletismo: un disco in ferro utilizzato nelle competizioni, una coppia di bilancieri in piombo che servivano a stabilizzare l’atleta durante il salto in lungo e alcune anfore panatenaiche, dei premi per i vincitori degli agoni di Atene.
L’inaugurazione del secondo piano del Museo Archeologico Nazionale è un risultato molto importante per la città. Nelle parole del ministro Franceschini: “A Taranto si gioca una sfida che altre città hanno già affrontato con successo: trasformare la vocazione della città valorizzando il patrimonio culturale per puntare a uno sviluppo economico e sociale attraverso il turismo sostenibile”. Secondo la curatrice Eva degli Innocenti, la rinascita della città pugliese, tristemente famosa per le vicende dell’ILVA, può ripartire da questa “testa di ponte” improntata finalmente su un piano di sviluppo culturale e non industriale.
Francesco Consiglio