“Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio”, un viaggio alla scoperta di un angolo poco conosciuto di Roma, una chiesa bizantina rimasta al riparo dallo scorrere della storia.
Tra il Palatino e il Foro, tra Roma e Bisanzio, tra Impero e Medioevo. Riapre al pubblico, dopo oltre trent’anni di chiusura e grazie ad un lungo restauro, Santa Maria Antiqua, gioiello del VI secolo d.C. nel cuore dei Fori Romani. La chiesa, uno dei primi luoghi di culto mariani a Roma, è aperta al pubblico dal 17 marzo all’11 settembre 2016, in occasione della mostra “Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio”, promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma in collaborazione con Electa. Il valore archeologico ed artistico dell’evento è fuori discussione: i visitatori hanno l’opportunità di rivivere un monumento fondamentale per l’evoluzione del Cristianesimo nel Medioevo italiano, scrigno del tempo che conserva affreschi bizantini e pitture uniche al mondo.
L’evento permette di far conoscere e apprezzare, sia allo specialista che al semplice curioso, lo spessore storico del monumento: la tecnologia, grazie al sistema del video mapping, mette in risalto le varie fasi costruttive della basilica, riuscendo così a far comprendere i diversi strati degli affreschi. Costruita su un precedente edificio imperiale di epoca domizianea, abbandonata a causa del terremoto dell’847 e riscoperta nel 1900 da Giacomo Boni alle pendici del Palatino, Santa Maria Antiqua è una rara ed eccezionale testimonianza della pittura romana e greco-bizantina del I Millennio. L’iconoclastia e le innumerevoli modifiche apportate nel corso dei secoli, la Controriforma e il Barocco, hanno infatti cancellato gran parte delle opere pittoriche cristiane antecedenti all’anno Mille. Ad aggiungere prestigio all’evento, dopo circa 1.200 anni, torna nel suo luogo originario l’icona della Madonna del Conforto, normalmente conservata nella chiesa di Santa Maria Nova, immagine legata al culto di Maria e ponte di raccordo tra Impero e Medioevo. Santa Maria Antiqua accoglie fedeli e curiosi attraverso affreschi altomedievali, marmi, sarcofaghi, e altre opere che raccontano la vita stessa della basilica. Nel percorso della mostra è possibile osservare i mosaici del perduto oratorio di Giovanni VII nell’antica basilica di San Pietro in Vaticano (705-706), scene che raffiguravano passi del Nuovo Testamento. Mentre l’intero ciclo di mosaici, distrutto nel 1609, è ricostruibile grazie ai disegni del notaio apostolico Giacomo Grimaldi, i brani salvati sono stati per l’occasione riuniti per raccontare un’epoca poco conosciuta, fatta di ori e imperatori.
Secondo il sovrintendente speciale del Colosseo e dei Beni Archeologici di Roma, Francesco Prosperetti, l’apertura del sito si inserisce in un percorso volto a far conoscere nuovi spazi del Foro Romano ai visitatori più attenti e interessati, proteggendo nel frattempo tali ricchezze dalle minacce del turismo di massa. Dopo l’apertura della Rampa Imperiale e del Tempio di Romolo, l’obiettivo del sovrintendente è quello di valorizzare l’area del Foro Romano grazie a mostre ed eventi che permettano di far luce su tanti luoghi poco conosciuti: “Luoghi come questo e tanti altri che possiamo immaginare di aprire nei prossimi anni devono essere tenuti vivi attraverso un programma di visite guidate che siano anche occasione per dare un corredo informativo”. La sfida lanciata è quindi ambiziosa e per adesso non ci resta che godere di questo magnifico evento, passeggiando tra le antiche vestigia di un’epoca poco conosciuta ma basilare per lo sviluppo della civiltà cristiana ed occidentale.
“Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio” dal 17 marzo all’11 settembre 2016
La Basilica di Santa Maria Antiqua e la mostra “Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio” sono visitabili secondo gli orari di apertura dell’area archeologica Foro Romano/Palatino
Per info: www.coopculture.it
Francesco Consiglio