Fabio Quaranta, Cangiari, Angelos Bratis: cappotti da pellicola, moda etica e arte del drappeggio caratterizzano- non sempre in modo del tutto riuscito- la prima giornata di Altaroma.
Dopo la bella sfilata antologica di Jean Paul Gaultier di questa sera e in attesa della finale di Who Is On Next? di domattina, la prima giornata di Altaroma è andata in archivio con le collezioni non indimenticabili di due giovani stilisti, un tentativo di commistione tra sport, moda e musica interrotto da un improvviso temporale estivo, le nuvole- stavolta portatrici di grande talento- dello Ied e qualche appuntamento in città, tra antichi manichini in mostra e paperelle di gomma per rendere almeno divertente una collezione di leggins durante la settimana dell’alta moda. Segna poi un ritorno, quello di Fabio Quaranta, vincitore della sezione uomo di Who Is On Next? nel 2010, che sceglie l’immensa suite di un hotel di Via Veneto per una presentazione ispirata alle suggestioni de La prima notte di quiete di Valerio Zurlini e creare una serie di cappotti femminili in cashmere realizzati con il contributo di Andrea Caraceni e i tessuti del Lanificio Cerruti. Bellissima la location, ma poco vissuta, con modelle statiche e a tratti vagamente più simili a hostess che non a interpreti di capi. Di gran carattere, invece, i manichini che “indossano”, illuminati da tubi con led fluorescenti, gli abiti per la primavera-estate 2014 di Angelos Bratis: la conferma di questa edizione, lo stilista greco che da Altaroma è partito due anni fa come vincitore di Who Is On Next? e che oggi ci torna per scrivere un nuovo capitolo della sua storia professionale, dopo un paio di veloci, significative tappe a Milano e Parigi. Con lo stilista, sorridente ed emozionato, si apprezzano i saloni cinquecenteschi di palazzo Firenze, sede della società Dante Alighieri, i suoi perfetti abiti drappeggiati in chiffon e crepe di seta, un’atmosfera rilassata e garbata in cui godere della vista degli affreschi di Prospero Fontana e delle sonate al pianoforte dal vivo che permettono anche di conversare senza gridare. Il debutto, invece, è quello di Cangiari, brand disegnato da Paulo Melim Andersson- ex Marni e Chloé- nato alla fine del 2009 con il patrocinio di CNMI e per la prima volta in passerella a Roma in collaborazione con Uman Foundation. Il brand si definisce “il primo marchio di moda eco-etica di fascia alta in Italia” e fa sfilare semplici- tanto semplici- abiti, pantaloni alla caviglia, camicie e spolverini interamente realizzati in Italia da cooperative sociali che, in Calabria e Sicilia, si occupano delle fasce più deboli. Iniziativa lodevole sulla strada- ormai fin troppo battuta- della moda etica. Però la moda è prima di tutto, sempre, moda, e un prendisole al ginocchio non emoziona solo perché in tessuto eco-compatibile cucito a mano seguendo tradizioni antiche.
Claudia Proietti